Direttore: Alessandro Plateroti

Le notizie provenienti dall’Est Europeo non lasciano presagire nulla di buono. La tensione tra Russia e Ucraina ormai è alle stelle e già giungono voci di attacchi da parte delle truppe russe nei territori ucraini, con bombardamenti di alcuni siti “strategici”. I futures fotografano una situazione piuttosto precaria, con cali importanti su tutte le piazze e, di contro, il VIX in forte rialzo, a conferma della grandissima incertezza che regna sui mercati.

Ci si augura che alla fine la diplomazia e il buon senso prevalgano, ma certo è molto difficile oggi parlare di inflazione, di Banche centrali, di materie energetiche o comunque di temi prettamente economico-finanziari.

Quanto si legge oggi sui giornali, con molti osservatori che continuano a sostenere che le conseguenze di una guerra comunque sarebbero, in termini economici, piuttosto contenute, è senza dubbio superato dall’emotività e dalla preoccupazione. Senza parlare degli aspetti umanitari: si contano già le prime vittime, per non  parlare di una nuova emergenza profughi che potrebbe riversarsi sull’Europa.

Oggi più che mai prevarrà la fuga dal rischio, con le asset class ritenute meno sicure che saranno ampiamente vendute, mentre aumenterà la domanda di beni rifugio, in primis bund, oro e $.

Qualsiasi strategia oggi potrebbe rivelarsi errata: le previsioni indicano ribassi sui mercati azionari tra il 2 e il 4%, mentre il VIX si impenna del 13%.

Sarà importante capire, ovviamente, quale potrebbe essere la risposta dell’occidente e della Nato.

Certo che a 2 anni esatti (era fine febbraio 2020, come ben ricordiamo) dall’arrivo della pandemia, un altro cigno nero (anche se era nell’aria da settimane, la gran parte di osservatori politici e di strategist finanziari ritenevano che la guerra sarebbe stata un’eventualità poco probabile) sembra colpire i mercati.

In questi casi è utile osservare quanto è successo con l’arrivo della pandemia, seppur con tutte le differenze (non poche) rispetto a quella situazione: dopo il crollo di marzo-aprile, con perdite che, in alcuni mercati, hanno superato il 30%, abbiamo assistito a recuperi eccezionali, che hanno portato molti listini ai massimi storici di sempre.

La storia non sempre di ripete, ma costituisce senz’altro un precedente.

Giornata che già dalle chiusure asiatiche fa capire quale sarà lo scenario: Nikkei – 1,81%, Shanghai – 1,70%, Hong Kong – 3,63%.

Pesanti i futures, come era immaginabile: Nasdaq – 3,35%, Dow Jines – 2,63%, S&P – 2,68%.

Non va meglio in Europa, con ribassi superiori al 4%.

Vix + 14%.

Spread  a 175 bp, con il BTP che rimane sotto il 2% di rendimento grazie al Bund (in evidente rafforzamento).

Treasury a 1,88%, – 11 bp rispetto a ieri, grazie alla corsa verso i beni rifugio.

$ (altro bene rifugio) a 1,1236.

Oro a $ 1.944, + 1.7%.

Gas naturale $ 4,882 (+ 6,29%).

In forte rialzo anche il petrolio, con il WTI a $ 97,56 (+ 5,93%).

Crolla il bitcoin: – 9%, a $ 34.775.

Ps: difficile oggi trovare una nota di leggerezza. Ma, seppur meno facilmente di altri giorni, anche oggi la si può individuare.

Compie 80 anni (tra 4 giorni) Oliviero Toscani, forse il più discusso fotografo italiano. Senz’altro il più famoso, da quanto, nel 1973, lanciò la famosa campagna, per i jeans Jesus, “chi mi ama mi segua”. Si può dire che con lui non solo è cambiata la fotografia, o meglio, il “significato” della fotografia, ma forse è cambiato il modo di fare pubblicità, facendo comprendere a tutti la “forza” delle immagini (e quindi “dell’immaginario, che poi è la forza del marketing).

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ultimo aggiornamento: 24-02-2022


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