Se si ha intenzione di ristrutturare casa e di accedere ad agevolazioni fiscali, come il Superbonus, bisogna sapere quale tipo di bonifico fare. Con un singolo errore nella procedura di pagamento, si rischia di vedere persa la possibilità di usufruire delle detrazioni previste. Vediamo, dunque, che bonifico usare e in quale occasione.
Per accedere al Superbonus, ma non solo, è indispensabile utilizzare un bonifico parlante. Si tratta di un metodo di pagamento usato dai cittadini che, eseguendo lavori edilizi, vogliono accedere ad alcuni vantaggi e detrazioni fiscali.
Riguardo ai bonus di tipo edilizio, il bonifico parlante è l’unica modalità di pagamento accettata. Chiaramente, il pagamento è valido solo se tutti i campi sono stati compilati correttamente.
Il bonifico parlante può essere fatto sia offline che online. Grazie ad esso, enti pubblici come l’Agenzia delle Entrate ottengono le informazioni utili per sbloccare l’accesso a bonus per lavori di riqualificazione o per opere di ristrutturazioni eseguite.
Per il bonifico ordinario, sono sufficienti molte meno informazioni rispetto ad un bonifico parlante. Basta inserire il giorno in cui si predispone, i dati della persona che lo riceve (nome, cognome e indirizzo), l’Iban del ricevente e la causale che motiva il pagamento.
Diverso è il discorso per il bonifico parlante. In questo caso, è necessario inserire più dettagli: il Codice fiscale di chi beneficia della detrazione, Codice fiscale o Partita IVA di chi ha eseguito gli interventi.
Nella causale del versamento, se si tratta di un Bonus, bisogna dare indicazioni sulla norma che riguarda l’intervento effettuato. Si deve specificare se si tratta di risparmio energetico, ristrutturazioni edilizie, acquisto mobili o elettrodomestici, oppure interventi antisismici.
Se si vuole accedere al Superbonus, bisogna effettuare un bonifico parlante che permette il prelievo della ritenuta dell’8%. Con l’errore di emettere un bonifico ordinario, il contribuente perde ogni diritto alle detrazioni previste dal Superbonus.
In aggiunta a ciò, la compilazione incompleta del bonifico parlante fa decadere il diritto a vedersi riconosciuta la maxi-detrazione. La perdita di tale diritto è giustificata dal fatto che, con un bonifico non completo, si mette a rischio l’obbligo di operare la ritenuta.
In caso di errore, è possibile ripetere il pagamento con la restituzione della somma del primo bonifico e, successivamente, effettuare un nuovo bonifico parlante compilato correttamente. È da sottolineare come gli errori nella causale del bonifico, tuttavia, non pregiudicano l’accesso alle detrazioni.
Qualora non fosse possibile ripetere il bonifico parlante, si potrà richiedere una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da parte dell’impresa che ha eseguito i lavori. Questa dichiarazione serve ad attestare la corretta contabilizzazione del ricavo.
Bisogna conservare tutte le fatture e ricevute fiscali di ogni spesa sostenuta per gli interventi, la ricevuta del bonifico bancario o postale e l’autorizzazione del proprietario se il fruitore possiede l’unità abitativa per intero.
Per interventi eseguiti su parti comuni di un edificio, bisogna conservare la delibera assembleare relativa e la tabella di ripartizione delle spese, oltre ad una copia dell’asseverazione trasmessa all’Enea o allo Sportello Unico.
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