Come funziona il ritiro gratuito del fotovoltaico e quali sono i benefici in termini economici e ambientali.
Il ritiro dedicato del fotovoltaico consente di vendere l’energia elettrica in eccesso a una tariffa fissa e in modalità indiretta. Ecco come funziona questo tipo di pratica e quali sono i vantaggi ad essa connessi sia per il consumatore che per l’ambiente.
Ritiro gratuito fotovoltaico: come funziona
Si sente parlare spesso di ritiro dedicato del fotovoltaico, ma non sempre si comprende il significato di questa pratica che ha diversi benedici sia economici che ambientali.
Nello specifico, l’energia prodotta in eccesso, prodotta da un impianto privato che utilizza fonti rinnovabili, viene venduta indirettamente dal GSE, ossia dal Gestore dei Servizi Energetici, il quale riconosce all’utente una tariffa fissa, immettendo tale energia sul mercato.
Un modo, dunque, che consente di tenere sotto controllo e combattere la crisi energetica e il conseguente rincaro delle tariffe dell’energia, soprattutto alla luce di cambiamenti sociali e politici che possono farne incrementare notevolmente il costo. Il risparmio, in totale, può arrivare anche fino all’80% grazie alla vendita dell’energia che eccede l’autoconsumo.
Come attivare contratto di ritiro
Il contratto di ritiro può essere attivato, trasmettendo, in via telematica, il Modello Unico. Per fare ciò, è necessario accedere al portale GSE, precisamente nell’area clienti. Una volta inoltrata l’istanza, il GSE attuerà dei controlli al fine di appurare l’idoneità dell’impianto. L’esito della pratica sarà comunicato al diretto interessato attraverso una comunicazione via e-mail.
Se la richiesta avrà esito positivo, l’energia prodotta in eccesso, attraverso il proprio impianto fotovoltaico, sarà immessa nella rete e l’utente riceverà la propria remunerazione direttamente da GSE.
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L’utente, con tale modalità , può scegliere tra due tipologie di prezzi: prezzo zonale orario, che varia a seconda dell’orario di immissione dell’energia in rete e in base alla zona di riferimento e prezzo minimo garantito, che è quello base di vendita che il GSE riconosce per la cessione dell’energia.
In questo caso, l’utente guadagnerà sulla quantità in eccesso di energia prodotta mediante il proprio impianto che utilizza fonti rinnovabili e, quindi, non dannose per l’ambiente.