Tutto quello che bisogna sapere sugli straordinari legati al lavoro part-time e quando si deve parlare di lavoro supplementare.
I lavoratori che svolgono le proprie mansioni con un contratto part-time possono svolgere anche straordinari, nei limiti previsti dalla legge e secondo le regole retributive previste dalla contrattazione collettiva. Nel caso in cui si svolgono attività lavorative oltre l’orario lavorativo previsto dal contratto, si parla, inoltre, di lavoro supplementare.
Part-time e straordinari: il concetto di lavoro supplementare
Anche chi ha sottoscritto un contratto a tempo parziale può svolgere degli straordinari. Tutte le attività che vengono svolte al di là dell’orario di lavoro pattuito in fase contrattuale, però, hanno dei limiti e fanno capo a quello che viene definito lavoro supplementare.
Secondo quanto stabilisce la legge le attività di lavoro straordinario per coloro che hanno un contratto full time possono essere attuate, a patto che siano contenute. Lo stesso vale anche per i lavoratori che lavorano part-time.
Intercorrono, però, delle differenze tra le due tipologie contrattuali per quel che concerne gli straordinari. Per i dipendenti part-time, infatti, si parla di lavoro supplementare, anziché di straordinario, in quanto le ore di lavoro supplementari restano nel limite dell’orario lavorativo normale.
I limiti del lavoro supplementare
Esistono dei limiti legati al lavoro supplementare, previsti dal CCNL o dalla contrattazione. Le prestazioni supplementari, infatti, non devono superare il 25% delle ore che compongono l’orario settimanale concordato. Se, ad esempio, si svolge un lavoro part-time di 20 ore settimanali, le ore di lavoro supplementare potranno essere massimo 5.
Le ore di lavoro supplementare – come accade anche per gli straordinari – devono essere retribuite di più rispetto all’orario lavorativo base e che, di norma, dovrebbe essere pagate il 15% in più rispetto alla retribuzione che si percepisce da contratto.
Per alcune categorie, la maggiorazione può arrivare anche al 35%, come nel caso dei lavoratori part-time che svolgono il proprio mestiere nel Terziario o nel settore turistico, dove le ore supplementari sono retribuite del 30% in più.
Il lavoro supplementare non può essere rifiutato da parte del lavoratore assunto part-time. Ci sono, però, delle eccezioni che riguardano esigenze di salute, familiari, lavorative e legate alla personale formazione personale.
Nel Jobs Act sono state definite le clausole di elasticità, al fine di una migliore gestione del lavoro supplementare, che, però, vanno espresse e stipulate per iscritto, secondo le direttive della contrattazione collettiva. Il lavoratore dovrà essere avvisato almeno due giorni prima dell’eventuale lavoro supplementare da svolgere.
Le sanzioni per i datori di lavoro
Qualora il datore di lavoro non rispetti le regole e i limiti legati al lavoro supplementare può incorrere in sanzioni che variano dai 24 ai 154 euro. Importo che lievita qualora la violazione riguardi più di cinque dipendenti: la multa, infatti, in questi casi può arrivare a 1.032 euro.
Se il numero di lavoratori interessati è maggiore di cinque, la sanzione pecuniaria può arrivare fino a 5 mila euro.