La NASpI anticipata è rivolta a tutti i lavoratori licenziati dall’1 maggio 2015. Scopriamo cos’è e come funziona.
La NASpI anticipata è un’indennità di disoccupazione che può essere erogata in un’unica soluzione, solamente per i lavoratori che sono stati licenziati dall’1 maggio del 2015. Il beneficiario di tale assegno che intende avviare un’attività di lavoro autonomo o un’impresa individuale, può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione, dell’importo complessivo della NASpI.
Chi può fare richiesta?
Tale misura si rivolge ai beneficiari di indennità NASpI che vogliano:
- avviare una attività lavorativa autonoma o un’impresa individuale;
- sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
- sviluppare autonomamente e a tempo pieno l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente la quale cessazione ha dato luogo alla NASpI.
NASpI anticipata: a quanto ammonta?
Chi richiede questa soluzione riceverà l’importo di indennità mensile spettante e non ancora percepito in un’unica soluzione. Non spettano, tuttavia, l’assegno al nucleo famigliare (ANF) e la contribuzione figurativa. Inoltre, sull’importo erogato è trattenuta l’IRPEF.
Il lavoratore deve restituire l’indennità NASpI anticipata quando instaura un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per il quale l’indennità anticipata sarebbe durata se fosse stata erogata mensilmente.
Come fare domanda?
Il richiedente deve essere nella condizione di avente diritto alla NASpI e presentare la richiesta entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma. Se l’attività è iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente cessato, la domanda deve essere trasmessa entro 30 giorni dalla domanda di indennità NASpI.
Il lavoratore deve inoltrare la domanda online sul sito dell’Inps. Sul sito web dell’ente è possibile trovare anche due tutorial d’aiuto. In alternativa, si può presentare la richiesta anche tramite contact center o tramite gli enti di patronato e intermediari dell’Inps. È necessario allegare la documentazione che attesti le attività autonome.
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