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Con il Decreto Cura Italia del 17 marzo 2021 il Governo Conte introduceva l’indennità di quarantena. All’epoca si trattava di un’indennità per tutti i lavoratori del privato che non potevano lavorare a causa delle misure di lockdown. Nel 2020 la somma stanziata ammontava a circa 600 milioni di euro. Interrotta a gennaio 2021, oggi si va verso la riconferma con un aumento del 50% del finanziamento: 900 milioni di euro.
L’indennità di quarantena è rivolta a tutti i lavoratori del settore privato. Per quanto riguarda il pubblico, infatti, esistono già ampie salvaguardie (come la possibilità di mettersi in malattia) che permettono ai lavoratori di non far gravare la situazione epidemiologica sul bilancio familiare. Lo stesso non è sempre vero per i lavoratori del privato. Sicuramente non per quelli che non possono lavorare in regime di smart working.
La situazione corrente non equipara la quarantena obbligatoria di dieci giorni alla malattia. Il governo vorrebbe lavorare proprio in questa direzione, rinnovando un’indennità che possa proteggere i lavoratori non coperti da contratti stipulati con il pubblico.
Al momento il Governo Draghi, per bocca del proprio Ministro della Sanità Roberto Speranza, non ha ancora ufficialmente riconfermato la misura. Anche se voci di corridoio la vogliono quasi certa. In assenza di disposizioni ufficiali, dunque, le modalità di presentazione della domanda sono solo oggetto di speculazione.
Va detto, però, che è possibile credere che esse non varieranno molto da quelle dell’indennità di quarantena 2020. Quindi, a patto di avere un account registrato con i propri dati sul loro sito ufficiale, quasi certamente sarà possibile far pervenire la propria richiesta tramite i canali telematici dell’INPS, così come già avviene per altre indennità o domande di disoccupazione.
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