Direttore: Alessandro Plateroti

Con l’ultimo discorso del Presidente Conte è stato annunciato l’inizio della Fase Due del Decreto con un calendario molto serrato che riguarda aziende, attività e privati.

La tanto attesa Fase Due del Decreto Cura Italia è stata finalmente annunciata, ma questo non significa che l’emergenza sia definitivamente superata. Infatti anche se si profila un parziale e graduale allentamento dei divieti, sia il Premier che il Governo, ricordano che è necessario rispettare tutte le specifiche inserite nel DPCM.

In ogni caso l’annuncio della progressiva riapertura fa sperare aziende ed esercenti che da tempo speravano in una ripartenza dei diversi settori economici. Bisogna però tenere presente che la Fase Due del Decreto porta con sé un calendario molto rigido e norme altrettanto severe che vanno obbligatoriamente osservate.

Non si tratta infatti di un “libera tutti”, ma dei primi passi verso un ritorno alla normalità. Vediamo in dettaglio quali sono le decisioni varate dal Governo per la Fase Due del Decreto.

L’inizio della Fase Due

La Fase Due del Decreto rappresenta il periodo di convivenza con il virus e le normative imposte serviranno, oltre che a riaprire gradualmente, a tenere sotto controllo la curva dei contagi. Una delle regole principali del DPCM riguarda che ha sintomi e febbre superiore a 37,5 gradi, che deve rimanere a casa, evitare contatti ed avvertire il medico.

Se questa parte del Decreto sulla Fase Due è rimasta invariata, è anche vero che sono state inserite delle parziali riaperture di molte imprese ritenute strategiche. Si tratta dei settori industriali e produttivi che esportano all’estero e che rischiano di perdere ulteriori quote di mercato.

Quindi dai primi giorni di maggio si rimetteranno in moto molte imprese, dal settore delle manifatture a quello delle costruzioni, ma anche il commercio all’ingrosso e le relative filiere. Invece per quanto riguarda la vita sociale bisognerà ancora attendere poiché, in assenza di un vaccino, abbandonare le regole di distanziamento rimane impossibile, nonché pericoloso.

In ogni caso secondo la Fase Due del Decreto ci si potrà spostare all’interno della propria regione di residenza e sarà consentito il rientro presso la propria abitazione o domicilio. Gli incontri consentiti sono solo quelli tra familiari stretti visto che rimane in vigore il divieto di assembramento. Per tutto il resto sarà necessario aspettare fino al 18 maggio.

Inoltre rispetto ai dispositivi di protezione possiamo dire che il loro utilizzo rimane obbligatorio in tutti i luoghi chiusi. Quindi bisognerà indossare la mascherina in negozi, uffici, fabbriche, ma anche su autobus, metropolitane e treni.

Presidente Conte annuncia la Fase Due
Fonte foto: http://www.governo.it/

Uno dei temi più dibattuti è quello relativo all’approvvigionamento e ai costi. Per questo si è deciso di fissare il prezzo delle mascherine chirurgiche a 0,50 euro, rimuovendo anche l’Iva, in modo da evitare abusi e speculazioni di mercato.

Spostamenti e autocertificazione

Per quanto riguarda gli spostamenti e l’autocertificazione le regole imposte dalla Fase Due del Decreto sono molto chiare. Infatti sono consentiti gli spostamenti solo per comprovate esigenze lavorative, necessità o motivi di salute.

È anche vero che si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti e parenti ma deve essere rispettato il divieto di assembramento e l’utilizzo delle mascherine. Le novità riguardano quindi le visite mirate a coniugi e parenti e nello specifico le famiglie separate dal lockdown.

Quindi ci si potrà muovere all’interno della propria regione di residenza, ma solo ed esclusivamente per questi motivi. Invece per andare in un’altra regione bisognerà avere comprovate esigenze lavorative o di assoluta urgenza.

Rispetto all’autocertificazione, uno dei temi più discussi di quest’emergenza, alla fine si è deciso di mantenerla per altre due settimane. Questo soprattutto per evitare che gli italiani percepiscano l’allentamento della Fase Due come un ritorno alla vita di prima, cosa che avrebbe conseguenze negative sulla curva dei contagi.

Fase Due del Decreto e aziende

La Fase Due del Decreto Cura Italia prevede che le aziende strategiche, industriali e produttive possano riaprire, ma solo se presentano un’autocertificazione. Inoltre, per essere certi del rispetto delle normative, le aziende dovranno superare anche i controlli effettuati dai prefetti.

In generale però i settori che ripartiranno sono quelli manifatturieri, delle costruzioni e il commercio all’ingrosso con tutta la sua filiera. Riaccende i motori anche l’edilizia carceraria, scolastica e quella che si occupa del dissesto idrogeologico.

Anche i cantieri privati potranno ripartire perché, secondo l’Inail, il settore presenta uno degli indici di pericolosità più bassi. In ognuno di questi casi però bisognerà rispettare in modo rigorosi i protocolli di sicurezza.

I cambiamenti dal 4 maggio

I cambiamenti elencati nella Fase Due del Decreto che inizieranno dal 4 maggio riguardano anche parchi e sport all’aperto. Infatti si potrà passeggiare anche lontano dalla propria abitazione, mantenendo però le distanza dagli altri.

Parchi e giardini riapriranno in tutta la nazione ma gli accessi saranno contingentati e ogni sindaco potrà attuare le restrizioni che ritiene opportune. Le forze dell’ordine controlleranno il rispetto delle norme e sarà possibile fare jogging, praticare sport all’aperto e riprendere gli allenamenti individuali.

La distanza di sicurezza però sarà di minimo due metri anche per gli atleti professionisti. Per quanto riguarda messe e funerali, anche se la Chiesa vuole ricominciare a far celebrare le funzioni, per gli scienziati il rischio è ancora troppo alto.

Solo i funerali potranno essere celebrati, ma con non più di 15 persone, con mascherine e rimanendo a distanza.

Fase due
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/coronavirus-corona-quarantena-4939242/

Inizia a ripartire anche il settore della ristorazione, anche se bar e ristoranti rimarranno chiusi. Quindi sarà possibile acquistare cibo da asporto che dovrà essere consumato rigorosamente a casa o in ufficio, senza rimanere davanti ai locali.

Negozi e Musei

La Fase Due del Decreto Cura Italia prevede anche la parziale riapertura di alcune tipologie di negozi. Nello specifico potranno alzare la serranda i negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie e gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio. Il rispetto delle regole sugli ingressi però rimane, come il distanziamento di un metro e l’uso delle mascherine.

È ancora presto per far ripartire il settore della Cultura per cui viene utilizzata grande cautela, tanto che cinema, teatri e sale da concerto rimarranno chiusi. Inoltre sono sospese le manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli con la presenza di pubblico, non sarà nemmeno possibile organizzare feste pubbliche o private.

Possono invece riaprire i musei e si potranno visitare le mostre, rispettando sempre le solite norme per prevenire il contagio.

Ultime norme per la Fase Due del Decreto

Dopo il 1° giugno potranno finalmente riaprire bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie. In ogni caso in base alla grandezza dei locali e agli spazi disponibili i ristoranti dovranno rinunciare a metà dei posti a sedere.

Questo servirà a far rispettare le regole di distanziamento previste per la Fase Due del Decreto che prevedono due metri tra un tavolo e l’altro. Inoltre tutti i camerieri dovranno indossare guanti e mascherine.

Infine, sempre dopo l’inizio di giugno, riapriranno tutti i locali di cura della persona e quindi estetiste e parrucchieri. Ci si potrà recare nei locali su appuntamento e bisognerà rispettare il rapporto si un lavoratore per cliente.

Però dal momento che non si potranno rispettare le distanze di sicurezza entrambi dovranno indossare guanti e mascherina.

Scarica QUI il testo del Decreto Cura Italia per conoscere le norme a sostegno delle famiglie e delle imprese.

Fonte foto:
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ultimo aggiornamento: 27-04-2020


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