Scopriamo quali sono le principali misure contenute nel uovo decreto Pnrr, approvato dal Consiglio dei ministri.
Il decreto Pnrr indica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, conosciuto anche come Recovery Plan o RRP. Il governo italiano con lo scopo di raggiungere i 45 obiettivi in esso contenuti approva un nuovo decreto legislativo per poter spianare la strada verso il traguardo di metà anno,. Scopriamo quali sono le misure contenute in tale decreto composto da 41 articoli che toccano veri temi, dalla lotta al lavoro nero agli obblighi per le pubbliche amministrazioni.
Cosa prevede il nuovo decreto sul Pnrr
Uno dei punti principali presenti all’interno del decreto è la lotta all’evasione e al lavoro nero. Contro quest’ultimo si istituisce un nuovo portale online unico nazionale in sostituzione ed integrazione delle banche dati attraverso cui l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’Inail e l’INPS condividono gli accertamenti. Per contrastare l’evasione fiscale si introducono, a partire dalla data del 30 giugno del 2022, delle multe per gli esercenti che rifiutano i pagamenti attraverso il Pos. Si estende anche l’obbligo di effettuare la fatturazione elettronica. Le uniche imprese escluse da tale obbligo sono le partite Iva a regime forfettario che non superano i 25 mila euro di reddito annuo.
Altro tema fondamentale è la parità di genere. Con l’approvazione del decreto infatti le aziende che hanno il “bollino” della parità di genere otterranno un punteggio più alto all’interno dei bandi di gara. E sempre per rafforzare l’equilibrio di genere le PA potranno adottare delle misure atte ad attribuire degli specifici vantaggi verso il genere meno rappresentato. All’interno delle pubbliche amministrazioni poi verranno valutate nel processo di assunzione la conoscenza di almeno una lingua straniera e le capacità di utilizzo delle tecnologie informatiche. Compreso il corretto uso dei mezzi di informazioni come i social media. Per questi ultimi sarà presentato un codice che i dipendenti dovranno seguire per poter salvaguardare l’immagine pubblica della PA.
Il decreto punta anche ad un maggior monitoraggio verso gli eco bonus. Verranno infatti trasmesse direttamente all’Enea (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) le informazioni degli interventi effettuati. In questo modo si potrà più velocemente valutare il risparmio energetico che ne consegue.