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Per la Legge di Bilancio 2020 è stata confermata la cedolare secca al 10%, ecco come funziona e quali sono gli elementi più importanti.

Una buona notizia, nella Legge di Bilancio 2020 è stata confermata, per la cedolare secca, l’aliquota al 10% per i contratti di locazione. Così come era stato concordato.

Nel 2020, infatti, è possibile sostituire l’Irpef e le altre addizionali (imposta di registro e imposta di bollo) pagando un’imposta sostitutiva. Cosa che, di fatto, è la cedolare.

Ovviamente, coloro che possono utilizzarla sono:

  • Le persone fisiche.
  • I Titolari del diritto di proprietà.
  • I Titolari del diritto reale di godimenti di un immobile (che diano locazione che non sia di un’attività d’impresa, professioni o anche arti).

Cedolare secca, come funziona?

La cedolare è al 10% per la Legge di Bilancio 2020, ma come funziona? O, meglio, cosa deve fare il locatore nel caso in cui la voglia utilizzare?

imposta sostitutiva
Fonte foto:https://pixabay.com/it/photos/contabilit%C3%A0-tasse-insediamento-615384/

Ecco cosa succede in questi casi:

  • Il Locatore applica sul totale dei canoni dovuti alla locazione un’unica imposta sostitutiva, senza dover pagare diverse imposte.
  • Tutti i redditi da locazione, di conseguenza, non sono più rilevati ai fini dell’Irpef.
  • In ogni caso, i redditi devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi per poter riconoscere i benefici collegati al possesso di specifici requisiti di reddito, come nel caso dell’ISEE.

Quali sono le caratteristiche di quest’imposta sostitutiva?

Ovviamente, trattandosi di un’imposta sostitutiva, la cedolare secca ha degli specifici elementi che la caratterizzano, e anche dei limiti:

  • L’aliquota è al 10% esclusivamente per i contratti a canone concordato, mentre per i contratti ordinari la cedolare secca è al 21%.
  • Gli unici immobili che possono sfruttarla sono quelli che vanno dalle categorie catastali A1 fino ad A11, esclusa la cateogrie A10.
  • Questi immobili devono essere locati ad uso abitativo e pertinenze relative, che siano locate congiuntamente all’abitazione o con un contratto separato (se nel contratto di locazione della pertinenza si fa riferimento all’immobile sul quale si applica la cedolare e ci sia il vincolo evidenziato).
  • Il suo utilizzo fa riferimento a tutto il periodo di durata del contratto e/o delle sue proroghe.
  • Nel caso in cui l’opzione di proroga è già stata esercitata, la cedolare secca vale per il periodo rimanente di durata del contratto.
  • Il titolare del contratto, infine, può revocare dal voler utilizzare la cedolare secca nella prossima proroga di contratto al massimo entro 30 giorni dal termine dell’annualità del contratto. In questo caso si deve versare l’imposta di registro.

Cedolare secca significato

Il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate ha una pagina dedicata a questo particolare regime fiscale, che ne spiega diffusamente il significato:

La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

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Fonte immagine interna: https://pixabay.com/it/photos/euro-soldi-contanti-finanza-1647400/

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ultimo aggiornamento: 03-02-2020


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