I nostri cieli, quindi, saranno ancora solcati da aerei targati Alitalia
Ita, infatti, si è aggiudicata per € 90 ML, cifra ben lontana dai 290ML inizialmente richiesti, e come unica offerente, il marchio della vecchia Compagnia di bandiera.
Qualche dubbio sull’effettiva capacità della nuova società di raggiungere gli obiettivi di crescita (da qui al 2025 raddoppio della flotta aerea, da 52 a 105 aeromobili e del numero dei dipendenti, da 2.800 a 5.700)peraltro emerge. Oggi le destinazioni sono solo 36, meno delle 44 confermate soltanto qualche giorno fa. Una sola la tratta intercontinentale, per New York, che partirà dal 4 novembre. Qualche anno fa, la “vecchia” Alitalia aveva incorporato AirOne: oggi la “nuova” Alitalia ha dimensioni più piccole di quella già piccola compagnia…Secondo gli analisti del settore, forse la migliore soluzione sarebbe quella di abbandonare “sogni di gloria”, concentrandosi, invece, sulle tratte “regionali”, intendendo come tali quelle dell’area mediterranea, sull’esempio della compagnia greca Aegean Airlines, che ha assorbito la Compagnia di bandiera Olympic e che è cresciuta puntando sulle rotte europee e mediterranee, escludendo totalmente quelle intercontinentali, le meno redditizie.
Buone notizie sul fronte dei consumi domestici. Un rapporto del Censis conferma la voglia di spesa delle famiglie italiane.
Quest’anno si stima che dovrebbero toccare € 1.000MD, in crescita di 60MD. Siamo ancora lontani il 31,8% da quanto fatto registrare nei primi 8 mesi del 2019, ma ovunque si vedono segnali di ripresa. Oltre il 65% degli italiani ha dichiarato che non vede l’ora di poter riprendere a fare shopping, viaggiare, incontrare amici. Insomma, uscire di casa. O, più semplicemente, vivere. La voglia di normalità, i risparmi accumulati, la fiducia verso un esecutivo finalmente con impegno chiaro sul “fare”, l’andamento dei vaccini (e l’arrivo del green pass, tema del giorno)stanno spingendo la nostra economia, non a caso, come ben sappiamo, tra quelle più in crescita quest’anno. La speranza è che le ben note problematiche (costo delle materie prime, colli di bottiglia nella “supply chain”, mancanza di mano d’opera, spinte inflattive, per non parlare del ritorno dei contagi a causa di nuove varianti)non portino a vanificare lo sforzo immane e i tanti sacrifici di questi mesi.
Le buone notizie oggi riguardano anche l’andamento dei mercati.
Ieri sera Wall Street ha chiuso sui massimi di giornata, con rialzi che non si vedevano dalla scorsa primavera: il Dow Jones ha fatto segnare + 1,58%, mentre il Nasdaq si è spinto sino all’1,88%, con lo S&P 500 a + 1,71%.
Trend che continua per gli indici asiatici: Nikkei + 1,60%, Hong Kong + 1,29%, Shanghai + 0,42%, Mumbai + 1%.
Probabilmente gli operatori se da una parte sono ormai convinti che la FED, da metà novembre, porrà fine (però con “giudizio”)alle politiche monetarie “accomodanti” (con la Bank of England che potrebbe, a dicembre, addirittura ritoccare i tassi), dall’altra ritengono improbabile, con questi ritmi di crescita, l’affacciarsi della stagflazione (che si poggia su alta inflazione e mancanza di crescita).
Anche l’andamento dei futures sembra confermare il ritorno del “sentiment” positivo, con rialzi diffusi vicini al mezzo punto.
Prodotti energetici a 2 velocità: all’ennesimo rialzo del petrolio (WTI a $ 82,11, + 0,85%), fa da contraltare il calo del gas naturale ($5,624, – 1,25%).
Oro sempre vicino ai $ 1.800, seppur in modesta discesa.
Spread a 102 bp, con il rendimento del BTP che torna a scendere verso lo 0,85%. Treasury poco mosso, con il rendimento a 1,52%.
€/$ che torna sopra 1,16, dopo i ribassi delle ultime 2 settimane.
Continua invece a correre il bitcoin, ormai a ridosso della “barriera” dei $ 60.000 ($ 59.400).
E’ venerdì e, come tutti i venerdì, quindi buon fine settimana.
Ps: si è aperto ieri il Salone del Libro di Torino. Ovunque si sono registrate lunghe code, con gli stand presi d’assalto. Evidentemente la “voglia di normalità” non passa solo attraverso una serata al ristorante o con gli amici. Anche un bel libro (come peraltro un bel film, o un’opera teatrale, o una mostra d’arte)può dirci che siamo sulla buona strada.