La politica oggi “si prende la scena”.
Non che in questi mesi sia stata messa in disparte: per quanto si possa definire di “unità nazionale” (con un solo partito all’opposizione), il Governo Draghi è pur sempre “frutto della politica” (e delle decisioni del Presidente della Repubblica). Ma la tradizionale conferenza stampa di fine anno si è trasformata in una sorta di “toto scommesse”, in cui tutte le domande (una cinquantina….) di fatto erano volte a “stanare” il Presidente del Consiglio, con i giornalisti pronti a cogliere le più piccole sfumature da cui desumere la volontà di Draghi. Di certo da oggi il dibattito politico si farà più acceso e lo “scacchiere” comincerà a muoversi. Gioco non facile e forse anche un po’ pericoloso per il nostro Paese: non a caso, per quanto i mercati finanziari ieri siano stati alquanto positivo, lo spread, “termometro”, tra le altre cose, della stabilità politica, ieri si è indebolito, portando il rendimento dei BTP a superare nuovamente l’1% (1,05%). Cominciano a fronteggiarsi, quindi, gli schieramenti, tra chi vuole la continuità “draghiana” a Palazzo Chigi e chi, invece, è propenso ad uno “switch” al Quirinale.
Draghi, ancora una volta, ha confermato non solo di essere un “uomo delle Istituzioni”, mettendosi da una parte a “disposizione” e dall’altra confermando che, seppur una buona parte del lavoro sia stata fatta (e con successo, a guardare i numeri e l’apprezzamento da parte della comunità internazionale), molto rimane ancora da fare, ma anche di essere una persona molto disponibile e gradevole: mai una conferenza stampa di fine anno, per quanto ci si trovi in una “coincidenza astrale” assolutamente particolare, visto l’avvicinarsi della fine del mandato Presidenziale, ha avuto una così elevata partecipazione giornalistica, con il Premier che ha dimostrato un’assoluta padronanza della scena (oltre che dell’inglese, al punto che si è offerto da fare da traduttore ad un giornalista di lingua inglese….) e, ancora una volta, assoluta umiltà e semplicità, oltre che un’essenziale chiarezza espositiva, qualità non semplice in politica.
Di certo non ha sciolto la matassa, rilanciando nel campo, appunto, della politica le decisioni: compito certamente non semplice, per il quale si può già prevedere che l’aumento della conflittualità tra i partiti.
Nella conferenza sono stati fatti alcuni passaggi sul PNRR, forse l’obiettivo più importante su cui il Governo ha lavorato in questi mesi. I primi 51 obiettivi posti dalla Commissione Europea sono stati raggiunti, permettendo al nostro Paese di “passare all’incasso”: nei prossimi mesi, infatti, riceveremo i primi € 24,1 MD, la 1° tranche dei fondi UE. Ora inizia la “fase 2”, con nuovi 45 progetti da realizzare (30 investimenti, 15 riforme), il cui raggiungimento permetterà di ottenere la 2° tranche, sempre da € 24,1 MD. Un “trambusto politico” certamente non farebbe che rendere più difficile il percorso: da qui l’esigenza di trovare in fretta un accordo sulla nomina del Presidente della Repubblica, che starebbe a significare un accordo politico ampio, cosa che, in tutta evidenza, consentirebbe una continuità di Governo a prescindere da chi lo guiderà.
La strada dell’azione di Governo non è priva di ostacoli: caro energia, con il prezzo del gas quasi fuori controllo, l’accelerazione dei contagi (anche da noi i numeri sono ogni giorno più preoccupanti e preoccupati), un’inflazione che rischia di “togliere ricchezza” ai cittadini, la ripresa che rischia di essere messa in discussione (si calcola che se la pandemia non dovesse rientrare il PIL domestico potrebbe subire una riduzione di 1,4 punti percentuali, passando da una previsione 2022 del 4,2% al 2,8%) sono solo alcune “pillole” che dovrebbero far riflettere.
Mercati, come accennato, di nuovo positivi nella giornata di ieri, con il Nasdaq salito dell’1,21% e il Dow Jones dello 0,74%.
Trend che prosegue anche nella mattinata asiatica, con tutti listini che si apprestano a chiudere in territorio positivo: Nikkei + 0,83%, Shanghai + 0,53%, Honk Kong + 0,42%. Da segnalare che in Cina le autorità hanno messo in quarantena la città di Xi an (13ML di abitanti) dopo la scoperta di 127 (centoventisette) casi positivi.
Futures positivi sulle piazze occidentali (più brillanti quelli europei, con rialzi leggermente inferiori al mezzo punto).
Petrolio che supera di slancio i $ 72 (WTI), anche se questa mattina è appena negativo (– 0,17%).
Gas naturale a $ 3,925 (- 1,5%), mentre l’oro si riporta oltre i $ 1.800 (1.808, + 0,24%).
Spread che apre la giornata 130,7 bp dopo la battuta di arresto di ieri. BTP a 1,05%.
Sul fronte dei cambi, si segnala la battuta d’arresto del $, con l’€ in recupero (€/$ a 1.1335).
Si “raffredda” il bitcoin, che questa mattina passa di mano a $ 48.500 (- 1,30%).
Ps: il nostro Paese è famoso nel mondo per il fashion, il gusto e la creatività. Ma anche sulle scienze non scherziamo, come dimostra il Premio Nobel al fisico Parisi. Il giorno di Natale la Nasa farà decollare il telescopio spaziale James Webb, il più potente mai costruito, che dovrà scrutare le origini dell’universo. Dietro la sua progettazione c’è uno scienziato italiano, Giuseppe Cataldo, di appena 36 anni, alla Nasa dal 2009. Un altro tassello si aggiunge ad un anno che ci ha visto spesso sul podio, come sappiamo.