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Welfare aziendale: di cosa parliamo praticamente?

Il welfare aziendale è un importante strumento per i dipendenti e per l’azienda. Ecco di cosa si tratta e come applicarlo.

La pandemia ha messo in evidenza ancora di più come l’ambiente di lavoro possa generare danni (stress, ansia, depressione) nei dipendenti. Ecco che il consulente aziendale diventa una figura fondamentale in ogni azienda per comprendere i bisogni di ognuno e migliorare la vita lavorativa. Ecco che viene in aiuto il welfare aziendale: ma che cosa è a livello pratico? Come si attua e quali tipi di vantaggi comporta?

welfare aziendale

Welfare aziendale: la definizione

Con welfare aziendale intendiamo l’insieme di iniziative e piani che il datore di lavoro, attraverso un consulente aziendale, mette in atto per migliorare la qualità del lavoro e della vita in azienda del proprio dipendente.

Piano di welfare aziendale: cosa è e come attuarlo

Per sviluppare un piano bisogna prima effettuare indagini con questionari in forma anonima o interviste singole per comprendere i bisogni dei dipendenti. Una volta comprese le necessità, si decidono i servizi da mettere in campo (alla famiglia, alla persona, sconti e convenzioni). Importante è cercare partner che eroghino i servizi scelti. Poi, le iniziative vanno comunicate ai dipendenti attraverso un piano di comunicazione.

Tipi di benefit

Ci sono due tipologie di benefit: i fringe benefit (marginali) e i flexible benefit (flessibili). I primi sono benefici in natura che si aggiungono al contratto del dipendente come: buoni pasto, servizio mensa, telefono aziendale, auto aziendale, buoni carburante. I secondi sono flessibili perché a scelta del lavoratore tra quelli proposti: coperture delle spese per prestazioni sanitarie, i voucher per la baby-sitter, l’assistenza ad anziani e non autosufficienti, le convenzioni con servizi. Anche lo smart working rientra tra questi.

Welfare aziendale: i vantaggi

Per l’azienda si traduce in risparmio fiscale ma anche in una maggiore produttività dovuta al benessere dei dipendenti. Inoltre ne risente in maniera positiva l’employer branding: diventa quindi un luogo in cui molti desiderano lavorare. Per il dipendente questo si trasforma in tranquillità mentale e anche economica perché i benefit non sono tassati e sono avulsi dal salario percepito.

Viviana Calabria

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