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Direttore: Alessandro Plateroti

Vinted, se hai venduto nel 2024 rischi l’accertamento dal Fisco: attivati immediatamente per scongiurarlo

grafico trading vendita online

Vinted e Fisco: vendite del 2024 nel mirino. Rischi accertamenti fiscali? Scopri come agire subito per evitare problemi con le tasse.

Negli ultimi anni, il commercio online è diventato una realtà immensa. Se prima c’era solo eBay, ora ci sono piattaforme per ogni esigenza: Amazon, Vinted, Subito. È comodo, veloce e, diciamocelo, molto pratico. All’inizio, però, non era così. Fidarsi di Internet? Una sfida per tanti. Poi sono arrivati sistemi di sicurezza sempre più affidabili, e la diffidenza è sparita. Il risultato? Oggi milioni di persone usano queste piattaforme per vendere e comprare ogni genere di cosa, da vecchi vestiti a mobili inutilizzati. Per alcuni è diventato un passatempo, per altri un vero lavoro.

Ma questa rivoluzione non è passata inosservata. Il Fisco si è accorto che molte di queste vendite, pur piccole, possono generare introiti non da poco. E quando si parla di soldi, si sa, lo Stato vuole sempre la sua parte. È così che, piano piano, sono arrivate nuove regole, pensate proprio per mettere ordine. E no, non è solo per i grandi venditori: anche chi vende saltuariamente deve fare attenzione.

La grande novità è arrivata nel 2024, con la famosa direttiva UE DAC7. In pratica, le piattaforme come Vinted o Airbnb ora devono segnalare i dati delle tue vendite alle autorità fiscali. Se in un anno superi i 2.000 euro di guadagni con almeno 30 transazioni, quei soldi vanno dichiarati. Non si scappa.

Questo nuovo sistema serve a combattere l’evasione fiscale, ma cambia parecchie cose anche per chi, magari senza accorgersene, supera queste soglie. E la cosa interessante è che non importa quanto grande o piccola sia la tua attività online. Le regole sono uguali per tutti.

Quando il guadagno diventa un problema fiscale

Ora, non è solo una questione di qualche centinaio di euro in più nel tuo portafoglio. Se i tuoi introiti superano i 5.000 euro, il Fisco potrebbe chiederti di aprire una partita IVA. Ed è qui che le cose si complicano: significa che ogni transazione dovrà essere registrata e tassata come un vero reddito. Insomma, da piccolo venditore a “professionista” in un attimo.

Le conseguenze di non rispettare queste regole? Sanzioni che possono essere molto pesanti. Non basta più dire “non lo sapevo”. Ora le piattaforme fanno il lavoro sporco per il Fisco, segnalando tutto nei minimi dettagli. Anche chi vende solo di tanto in tanto deve fare molta attenzione, perché superare i limiti senza rendersene conto è più facile di quanto sembri.

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fisco. controlli antievasione – www.economiafinanzaonline.it

Come evitare brutte sorprese

La chiave è tutta nella prevenzione. Se vendi online, tieni sempre d’occhio i tuoi guadagni e il numero di vendite. Annotare tutto è fondamentale per non trovarsi nei guai. E se non sei sicuro, non rischiare: rivolgiti a un commercialista o a un esperto fiscale.

Sì, è vero, queste regole possono sembrare esagerate, soprattutto per chi vende pochi oggetti usati. Ma per il Fisco non importa se stai liberando l’armadio o creando un business: un guadagno è sempre un guadagno. Alla fine, meglio essere trasparenti e non rischiare. Perché dietro una maglia venduta di troppo, potrebbe nascondersi una multa che non dimenticherai facilmente.

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ultimo aggiornamento: 7 Gennaio 2025 11:42

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