
Dopo l’approvazione da parte della Banca Centrale Europea dell’aumento della partecipazione di UniCredit in Commerzbank, il clima di scetticismo persiste in Germania. Marta Degl’Innocenti, professoressa di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università Statale di Milano, ha dichiarato all’Adnkronos che i maggiori dubbi provengono da figure di spicco come il cancelliere Olaf Scholz, il leader politico Friedrich Merz e la CEO di Commerzbank, Bettina Orlopp. Secondo Degl’Innocenti, c’è una forte volontà di mantenere l’indipendenza di una delle più grandi banche tedesche, per evitare che possa essere “soggetta” a influenze esterne.
Rischi legati all’assenza di un’unione bancaria europea
La professoressa ha messo in evidenza come l’assenza di un’unione bancaria europea e di un sistema comune di protezione dei depositi possa incrementare i rischi per gli azionisti. Potrebbero infatti affrontare una maggiore volatilità e incertezze nelle fusioni transfrontaliere. Inoltre, i contribuenti potrebbero trovarsi a dover sostenere costi aggiuntivi in caso di instabilità finanziaria o necessità di salvataggi bancari. Degl’Innocenti ha sottolineato che una banca indipendente tende ad essere più attenta alle esigenze economiche locali, garantendo una maggiore protezione per lavoratori e risparmiatori.
Dettagli sull’acquisizione di UniCredit
Fino a settembre 2023, il governo tedesco deteneva una quota del 15% in Commerzbank. È stato proprio nel mese di settembre che UniCredit ha avviato l’acquisizione iniziale del 9% della banca tedesca, di cui metà, ossia il 4,5%, proveniva dalle azioni detenute dallo Stato. Degl’Innocenti ha concluso che l’operazione di UniCredit potrebbe consentire di sfruttare economie di scala e diversificazione geografica, permettendo al gruppo italiano di entrare in modo più incisivo nell’economia tedesca, che generalmente presenta una stabilità economica superiore rispetto a quella italiana. Tuttavia, le preoccupazioni espresse da Scholz e Merz riguardano potenziali effetti negativi sulle imprese locali e possibili tagli occupazionali in seguito all’ingresso del gruppo italiano.