(Adnkronos) – La Procura di Verona non ha iscritto nessuno sul registro indagati per la tragedia consumatasi ieri pomeriggio a Lavagno (Verona). L’ipotesi più accreditata è che la donna di 58 anni abbia prima tentato di uccidere il figlio 15enne, ancora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Borgo Trento, sparandogli un colpo alla testa, per poi suicidarsi sparandosi anch’essa un colpo alla testa. È stato il marito e padre del ragazzo, sentito come persona informata dei fatti, a chiamare i soccorsi nella villetta di via Galilei, teatro della tragedia familiare. Â
La donna ha usato una pistola che era del defunto padre, trovata sulla scena del delitto, sulla quale sono in corso gli accertamenti del caso.  Il ragazzo è ricoverato in "condizioni gravissime" nel reparto di neurorianimazione dell'ospedale di Borgo Trento. "Dopo la notte, le condizioni del paziente permangono gravissime ed è sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali. Arrivato all’ospedale di Borgo Trento in condizioni cliniche già gravissime, è stato immediatamente sottoposto a una terapia di supporto massimale. La prognosi permane riservata" si legge nel bollettino medico.  Dopo la notte, fa sapere l’azienda ospedaliera veronese, le condizioni del ragazzo permangono "gravissime ed è sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali". L'adolescente è arrivato all'ospedale di Borgo Trento in condizioni già gravissime ed è stato "subito sottoposto a una terapia di supporto massimale". La prognosi è riservata. —[email protected] (Web Info)
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ultimo aggiornamento: 21 Settembre 2024 14:16