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bollette e costi
Quando pensiamo alla successione, subito ci viene in mente qualcosa che, in primis, comporta spese onerose che non sempre possono essere sostenute da una famiglia o da una singola persona.
La cosa più semplice può diventare anche complicata, come ad esempio la successione di un conto corrente. Il passaggio di denaro da un conto all’altro può comportare spese, ma non sempre è detto che siano onerose.
Quando si riceve un’eredità è sempre bene capire qual è la differenza fra beni mobili ed immobili e quanto costa, effettivamente, la loro nuova intestazione quanto anche il loro completo passaggio.
Successione: ma quanto mi costa?
Tutti siamo felici o contenti quando riceviamo una parte di eredità da qualche nostro parente, ma non sempre ci rendiamo conto che, questo, può portare anche a delle spese che noi stessi dobbiamo sostenere, in particolare quando si tratta di vere e proprie successioni. Sembra un termine apparentemente semplice ma, in realtà, si presenta come un qualcosa più complesso di quello che pensiamo.
Quando riceviamo un bene mobile, nello specifico del denaro che dobbiamo trasferire dal conto del defunto al nostro, la situazione diventa più complicata, specialmente se pensiamo alle tasse da dover pagare. A tal fine gli istituti di credito devono rispettare una prassi precisa per garantire che la successione venga effettuata in modo corretto.
Ma cosa succede al conto corrente di una persona defunta? Cerchiamo di capire. Se il defunto aveva un conto corrente è fondamentale che i suoi parenti informino l’istituto di credito del decesso. Una volta presentati tutti i documenti richiesti dall’istituto di credito, quest’ultimo provvederà a suddividere i soldi sul conto tenendo conto delle quote ereditarie.
Quando, invece, si è in presenza di patrimoni particolarmente elevati le banche possono anche richiedere la dichiarazione di successione (in questo caso si tratta di cifre che superano il milione di euro).
Dichiarazione di successione: a chi va l’eredità
La dichiarazione di successione è un adempimento di natura prevalentemente fiscale, con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto. Da questa, il Fisco inizierà a calcolare le tasse da pagare per la successione vera e propria.
La dichiarazione deve essere presentata dagli eredi entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che corrisponde alla data di morte del contribuente. Da qui, la banca provvede a bloccare immediatamente l’operatività del conto corrente in attesa della verifica degli eredi. Ma, in sostanza, quanto costa una dichiarazione di successione?
In linea generale, mediamente la tariffa applicata si aggira sui 500 euro. A tale importo bisogna aggiungere imposte, marche da bollo, diritti di segreteria e visure catastali. In caso di successione bisogna calcolare l’imposta di successione che viene definita come differenziale tra l’attivo e il passivo patrimoniale. Si tratta di un’imposta che può andare dal 4% fino ad un massimo all’8% del patrimonio del defunto.