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Il Senato ha recentemente votato un emendamento al Decreto Sostegni per integrare nelle misure a fondo perduto anche le StartUp. Sarebbe così possibile versare un bonus anche a quei soggetti che sono rimasti tagliati fuori dalle misure di ristoro precedenti. Infatti, come a sottolinearne l’importanza, questo intervento non fa parte del disegno del DL Sostegni Bis, ma è una modifica al precedente Decreto. Di conseguenza l’attuazione di questa misura dovrebbe essere molto più tempestiva. In ogni caso questo emendamento ha stanziato circa 20 milioni di euro, cifra giudicata risicata, ma potrebbe essere solo un primo passo. Vediamo quindi di capire come le StartUp possono accedere al fondo perduto e quali sono i requisiti necessari.
La grande novità introdotta dall’emendamento del Senato sarebbe quindi un indennizzo destinato alle imprese neonate e ai detentori di partita Iva. Anche se la misura deve ancora diventare legge, si parla già di un contributo a fondo perduto per le StartUp. Il bonus previsto è di 1.000 Euro e sarà corrisposto solo a chi non può accedere ai contributi del primo Decreto Sostegni. Inoltre, in questo caso, il calo del fatturato non influirà sull’accesso al contributo.
Passiamo adesso ai requisiti necessari per accedere alle risorse a fondo perduto stanziate per le StartUp. Possiamo dire che a beneficiare di questa misura saranno tutte quelle partite IVA escluse dal primo Decreto Sostegni. Questo significa che tutte quelle persone che hanno aperto una partita IVA nel 2018 e le imprese nate nel 2019, potranno accedere a queste risorse. In particolare per questi soggetti è stato previsto un bonus di 1.000 Euro per tutto il 2021. Insomma per riassumere i requisiti sono:
Tutti i detentori di partita IVA o le StartUp che vogliono accedere alle risorse a fondo perduto dovranno seguire una precisa procedura per richiedere il bonus. Nello specifico fanno fede le indicazioni presenti nel prossimo decreto del Ministero dell’Economia, che saranno poi inserite anche sul sito web ufficiale. Bisogna ricordare che le risorse stanziate sono solo 20 milioni, per cui è fondamentale accedere velocemente alla misura. Di conseguenza potrebbe profilarsi la possibilità di una giornata dedicata all’invio delle richieste. Al contrario restano invariati i modi di erogazione del contributo, che sono a discrezione del richiedente. Perciò partite IVA e StartUp potranno chiedere l’accredito diretto sul proprio conto corrente o, in alternativa, un credito d’imposta esattamente come nel primo Decreto Sostegni.
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