Spinta dalle banche

La settimana inizia con la forte spinta delle banche rivitalizzate dalle dichiarazioni di Draghi. Infatti il settore bancario è stato un po’ penalizzato dal lungo periodo di tassi a zero e il governatore della BCE sta pensando a nuovi strumenti per supportare il settore

L’indice Ftse Mib si sta dirigendo verso 22.000, soglia psicologica che potrebbe essere infranta con il raggiungimento di 22.150 ( al massimo ).

Tutte le banche stanno segnando crescite generalizzate , Unicredit, Banca Intesa, Bpm, Finecobank, Ubi, Mps, Mediobanca stanno segnando valori di crescita dallo 0,8% al 3%.

Ripiegano i petroliferi e le utilities, generando interessanti occasioni di acquisto , una volta, però, effettuato lo storno da ipercomperato, tra qualche giorno.

Sta accadendo, a causa dell’intervento delle banche centrali, un fenomeno davvero particolare. Tutte le previsioni degli istituzionali volgono al brutto. Infatti FMI, Ocse, Ue confermano il rallentamento dell’economia, accennato da Draghi nella recente riunione BCE. Nonostante questo gli indici, aiutati dall’atteggiamento favorevole della BCE e della FED, dalla Brexit rimandata a Ottobre e dalla quasi chiusa trattativa tra Usa e Cina, mantengono discreti livelli di crescita.

Temiamo che si tratti di un equilibrio precario che verrà compromesso durante il periodo delle elezioni europee che si prospetta assai volatile. Da quì alle elezioni però c’e ancora un mese e ci saranno interessanti stacchi cedole come già detto in particolare su Intesa, Azimut e Unipol. Anche Eni staccherà un dividendo interessante. Il periodo dello stacco delle cedole coincide con le elezioni europee. Quindi è presumibile che proprio in quella data gli indici inizino il loro rintracciamento. Nessun gestore avrebbe mai scommesso che nel primo trimestre, dopo la terribile fine del 2018, che gli indici avrebbero recuperato mediamente il 15% , il nostro è addirittura cresciuto del 19%. E credo che nessun gestore scommetterebbe oggi su un superamento di questi livelli entro la fine dell’anno. Ergo, ci dovrà essere necessariamente uno storno. Diciamo che il livello di 22.000 è quasi il livello massimo del 2019.

Titoli interessanti : Snam, dopo il breve rintracciamento, consente ora di entrare con un ‘ottica a due anni, Unicredit ha strappato sopra 11.91 e 12.32 e ha prateria aperta fino a 14.38, Bper ha rotto l’argine a 3,8 e si è proiettata a 3.98, fino a 4,44 non ci sono resistenze di rilievo. Fineco ha finalmente rotto 12.215 e sopra non c’è più niente, essendo un massimo storico, Banca Mediolanum ha rotto 6,4 e sta accelerando. Insomma il settore bancario, come detto all’inizio dell’articolo, sta sfruttando il momento favorevole. In generale, però, continuiamo a predicare la massima prudenza, perchè gli indici sono davvero tirati al massimo e la successiva discesa potrebbe essere molto veloce e violenta.

La Borsa sale con le scale e scende con l’ascensore. Prudenza e vigilanza.

Fabrizio Piscopo

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