Prevalgono le vendite in Europa, a causa delle incertezze dominanti sulla Brexit.
L’ipotesi di una hard exit è sempre più palpabile e anche in questo caso i sovranisti procedono senza badare ai mercati finanziari, come se la finanza e l’economia fossero solo dei fastidiosi orpelli, messi lì per impedirgli di fare quel che vogliono. Il caso di Boris Johnson è emblematico. Dopo mesi di trattative, faticose, da parte della May il ciclone Boris entra stravolge tutti gli assetti, incurante delle conseguenze dei suoi atti.
Intanto, mentre cresce l’attesa per la Fed, che sta incontrando i partecipanti, per definire le decisioni sui tassi, dopo le pressanti richieste di Trump di abbassarli drasticamente, data la bassa inflazione, ci sono anche molte preoccupazioni legate alla ripresa del dialogo tra Usa e Cina sui dazi, a Shanghai dove si sta svolgendo la trattativa.
Le Borse Europee
Tra le Borse europee, l’unica in rialzo è paradossalmente Londra che beneficia del crollo della sterlina scesa oggi ai minimi da due anni contro il dollaro. La finanza è così e spesso si muove secondo logiche tutte sue, poco comprensibili ai normali cittadini .
L’ Italia è la peggiore d’ Europa, anche grazie al costante, ormai quotidiano, e che finalmente finisse una volta per tutte, litigio tra le due prime donne al governo. Gli industriali crollano insieme alle banche e sia Unicredit sia Fiat perdono oltre il 4%, mentre l’indice tocca per la prima volta il supporto chiave a 21.300. Prosegue intanto la stagione delle trimestrali. Negli USA oggi sarà Apple a dare i risultati della trimestrale e ci si aspettano risultati abbastanza positivi.
Unico titolo al rialzo, dopo aver dormicchiato sui supporti per un mese abbondante, è Campari che svela finalmente una splendida trimestrale.
Altrettanto bella la trimestrale di Italgas, che però, nel ripiegare generale si adegua al trend e scende durante la mattinata. Neanche un utile netto a + 10 aiuta il titolo. In arrivo oggi anche Terna, Diasorin e Ferragamo ma il sentiment generale è negativo. 21.300 del Ftse Mib e 12.100 del Dax dovrebbero essere l’argine della discesa, costituendo dei solidi supporti al di sotto del quale le Borse potrebbero scendere sotto i 21.000 e sotto i 12.000.