Titoli in situazione di forza, oggi non ce ne sono. Lateralità è la parola d’ordine della giornata.
Le tensioni in Medio Oriente ,le vendite sui tecnologici a causa dell’impatto del caso Huawei e il rallentamento della crescita della produzione industriale cinese, hanno favorito i beni rifugio a scapito delle borse su cui si sono innescate le prime prese di profitto.
Per quanto riguarda l’Italia, prosegue il dialogo fra il governo italiano e le istituzioni europee che, in vista dell’apertura della procedura di infrazione sul debito, chiedono risposte concrete entro una settimana.
Rimane, però, sullo sfondo l’impatto positivo delle aspettative che la Fed possa fornire indicazioni per un taglio dei tassi nella riunione del 19/06. Quindi si attendono ritorni verso 20750, fino a 20900 (21000 nel brevissimo).
Da questi livelli le quotazioni potrebbero riprendere la strada del ribasso, con ritorni verso 20000 e 19800, e rischi fino ai minimi a 19500. Poi, sopra i minimi a 19500 è atteso uno sviluppo laterale di natura accumulativa, durante il quale si consiglia di riposizionarsi sulla borsa italiana, in vista di ripartenze future verso 20500, 21000 e poi verso 21500.
Tra i titoli non ci sono particolari evidenze e le Borse resteranno laterali fino al 19/6 in attesa di segnali della Fed. Trump sta spingendo, attraverso una palese invasione di campo, sul taglio dei tassi e Powell potrebbe dichiarare a Giugno un taglio a Luglio dello 0,25%.
Le tensioni Usa – Cina sono ben lungi dall’essere risolte, e l’ Italia potrebbe essere oggetto di speculazioni ribassiste in caso di procedura di infrazione. Tale procedura aprirebbe anche il fronte di un abbassamento del nostro rating, a un gradino dai Junk Bond.