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lettura contatore gas
Non sempre il linguaggio che viene utilizzato nelle bollette è di semplice comprensione per tutti. Ci sono alcuni termini che sono davvero difficili da decifrare o capire.
Uno di questi è il termine “voltura”. Per qualcuno può sembrare la cosa più semplice al mondo ma per qualcuno un po’ più anziano o comunque, alle prime armi nella lettura delle bollette, la cosa diventa davvero complicata.
Scendiamo, quindi, nel dettaglio, e partiamo proprio dall’analisi di questo termine. In cosa consiste, e quanto può essere utile ai fine del pagamento della bolletta stessa?
Voltura: cos’è?
È un termine apparentemente complicato ma se spiegato con dovizia di particolari risulta essere davvero semplice anche per la comprensione. La “voltura” delle utenze, che siano esse di corrente, acqua, gas o telefono ha dei costi ma si tratta anche di comunicazioni che devono essere inviate alle aziende preposte che ci forniscono ciò che ci serve.
La voltura è il processo di trasferimento di un contratto da un soggetto a un altro: in pratica, nel contesto dei servizi di casa, questa avviene quando il titolare di un contratto di fornitura decide di trasferire responsabilità e diritti associati a quel contratto a un’altra persona. Di solito, questa procedura la si fa e la si mette in campo quando si acquista una nuova casa. Ma ci sono delle cose necessarie da sapere.
Una voltura equivale a una continuità del servizio, con semplice cambio del titolare del contratto: si interrompe il contratto con il vecchio proprietario e si passa l’utenza al nuovo (spiegata in termini molto semplici). Ma c’è una necessaria differenza da fare fra il concetto di “voltura” e quello di “subentro”.
Come la si effettua
Il tutto sta nello stato del contatore: con la voltura, il contatore rimane attivo, mentre con il subentro si riattiva un contatore precedentemente disattivato. La legge italiana non prevede sanzione per una mancata voltura, ma questa può comportare delle problematiche, come la sospensione del servizio o difficoltà nella gestione del contratto.
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Esistono due tipi di voltura: quella con “accollo”, quando si cambia l’intestatario delle bollette, ma si mantengono le stesse condizioni contrattuali, inclusi eventuali debiti o morosità del precedente intestatario. Ma anche quella “senza accollo”, che prevede il cambio dell’intestazione della bolletta senza ereditare alcun debito o morosità del precedente intestatario.
Fare la voltura è un qualcosa che cade sulle spalle del nuovo inquilino o del nuovo proprietario di casa. Come la si fa? Attraverso una specifica modulistica che prevede i dati anagrafici del nuovo proprietario, quelli del vecchio proprietario, il codice POD e il codice PDR, la dichiarazione di possesso (e che si abita) in quell’immobile.
Il costo può andare dalle 50€ ai 90€.