L’economia globale si prepara a fronteggiare sfide significative nel 2025. Mentre gli Stati Uniti continuano a mostrare segni di espansione economica, l’Europa si trova in una fase di stagnazione. Le prospettive per l’Asia, e in particolare per la Cina, non sembrano promettenti. Gli economisti di Raiffeisen, nelle loro analisi annuali, indicano che la crescita economica globale nel nuovo anno potrebbe rimanere debole, come accaduto negli ultimi due anni. A ciò si aggiungono fattori di incertezza, come le politiche commerciali statunitensi, che influenzano la fiducia delle imprese a livello mondiale, con un impatto significativo in Europa.
Le aspettative per la Svizzera nel 2025, secondo gli economisti di Raiffeisen, prevedono una crescita dell’1,3%, in leggero aumento rispetto all’1,1% dell’anno precedente. Questo miglioramento è sostenuto da un aumento dei salari reali e dal rafforzamento del potere d’acquisto delle famiglie. Inoltre, il settore chimico e farmaceutico, considerato di importanza cruciale, mostra un dinamismo resiliente che contribuisce alla stabilità economica. Nel settore dei servizi, la domanda di lavoro rimane robusta, evidenziando una certa vitalità nel mercato del lavoro.
Tuttavia, la crescita delle esportazioni rappresenta un punto debole per l’economia svizzera, insieme a problematiche in alcuni comparti industriali. Diverse aziende si trovano ad affrontare situazioni di lavoro ridotto e tagli di posti, segno di un continuo cambiamento strutturale che richiede alle imprese di adattare i propri modelli di business. Non tutte le aziende riescono a fronteggiare queste sfide, portando alla chiusura di alcune di esse. Nonostante ciò, la situazione non sembra preoccupante per l’economia svizzera, a condizione che le aziende possano continuare a crescere e che vengano mantenute le condizioni di stabilità economica e politica, che rappresentano un vantaggio competitivo per il paese.
La stabilità economica della Svizzera si riflette anche nella forza del franco, che ha visto un apprezzamento del 20% rispetto all’euro dalla primavera del 2021. Questo fenomeno, sebbene favorisca le aziende nell’acquisto di beni semilavorati dai mercati europei, ha anche come conseguenza l’aumento dei costi interni, rendendo più onerosi i prodotti destinati all’export. La continua forza del franco nel 2024 ha creato una situazione di incertezza per le esportazioni, ritardando la ripresa del settore industriale. Gli esperti di Raiffeisen prevedono che la Banca Nazionale Svizzera (BNS) possa intervenire per limitare la pressione al rialzo sulla valuta.
Nel 2024, l’euro ha mostrato forti oscillazioni rispetto al franco, complicando la pianificazione finanziaria per molte aziende. Philippe Obrist, Responsabile Clientela Aziendale di Raiffeisen, ha sottolineato come le fluttuazioni dei tassi di cambio rendano difficile per le imprese prevedere i guadagni derivanti dalle vendite all’estero o i costi per l’acquisto di beni. Per affrontare tali sfide, le aziende possono sviluppare strategie di copertura valutaria in collaborazione con esperti del settore.
Un sondaggio condotto da Raiffeisen, in collaborazione con l’Istituto per i Servizi Finanziari di Zugo, ha rivelato che il 77% dei rappresentanti aziendali considera la burocrazia e i requisiti normativi come il principale ostacolo alla competitività. Le incertezze economiche seguono con il 51%, mentre il 33% menziona la geopolitica come un fattore critico. La questione della manodopera qualificata è prioritaria per il 60% delle aziende, che la considerano essenziale per migliorare la competitività.
Le aziende intervistate hanno espresso il desiderio di una minore ingerenza statale e di una riduzione dell’onere normativo. Tre quarti dei rappresentanti hanno richiesto una minore influenza in ambito fiscale e di mercato del lavoro. Tuttavia, il 47% degli intervistati ha chiesto un maggiore supporto nella formazione per affrontare la carenza di personale qualificato, un problema che va oltre il semplice deficit di risorse.
Per mantenere o migliorare la competitività, le aziende svizzere devono affrontare un fabbisogno finanziario significativo. Secondo il Rapporto sulle Opportunità 2025, due terzi delle aziende si avvalgono di crediti bancari per finanziare i propri progetti. Meno del 20% utilizza ipoteche, mentre una su dieci finanzia interamente i propri investimenti con fondi propri. L’accesso al credito è percepito come non problematico, e le aziende continuano a investire per espandere le loro attività.
Philippe Obrist ha evidenziato l’importanza della stabilità per le aziende svizzere, che dimostrano di avere un piano chiaro per affrontare le sfide future. Le imprese sono pronte a esplorare nuovi modelli di business e tecnologie per garantire o accrescere la loro competitività, evidenziando l’importanza delle innovazioni tecnologiche per il futuro dell’economia svizzera.
Le aziende svizzere si mostrano ottimiste riguardo al 2025, consapevoli delle sfide ma pronte a cogliere le opportunità. Il Rapporto sulle Opportunità 2025 offre un’analisi approfondita su come i manager affrontano questioni come la carenza di manodopera qualificata e la burocrazia. L’indagine ha coinvolto 214 esponenti di alto livello, tra cui membri di consigli di amministrazione e organi di direzione, fornendo insight preziosi su tendenze e strategie future. Le aziende sono pronte a sfruttare l’esperienza di Raiffeisen per affrontare le sfide e pianificare il proprio futuro.
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