Dopo tre settimane di mercato Toro, gli operatori finanziari incominciano a portarsi a casa un po’ di utili.
Il Ftse Mib retrocede fino a 23.000 perdendo l’1% , il Dax si assesta a – 0.44% e sono le 14.11, mentre arretra anche lo Stoxx dello 0,45% .
Titoli peggiori in Italia: Italgas – 3,3% poi Leonardo – 3,16% poi A2A -2,78% e di seguito Snam, Hera, Nexi, Terna, Enel e Recordati. Quindi colpite le utilities.
Trump intanto crea ulteriore scompiglio sui mercati attaccando praticamente tutto il Sudamerica e minaccia di ripristinare i dazi su acciaio e alluminio in quei paesi. Ha inoltre minacciato la FED con un deciso “abbassa i tassi FED“, cosa davvero difficile finchè l’industria americana continuerà ad andare bene.
Queste dichiarazioni rendono plausibile una discesa dell’indice italiano fino a 22.350 , in caso di rottura del 23.000. Uno storno era, però , inevitabile. A favore di una ulteriore discesa dei titoli vi è la notizia del solito rallentamento degli accordi USA – Cina, dopo la dichiarazione statunitense relativa al sostegno ad Hong Kong.
Il cambio euro – dollaro è stabile a 1.10135 e tra qualche giorno verrà tenuta la riunione Opec per i prezzi del petrolio.
Si tratta di una settimana piuttosto calda, da seguire attentamente. La volatilità è salita un po’ ma non ha ancora invertito la tendenza e resta su livelli piuttosto bassi.