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Compromesso e tatticismo sono 2 componenti essenziali della politica: non è importante solo arrivare ad un accordo, ma anche, forse ancor di più, il modo in cui ci si arriva.

Come previsto, oltre che fortemente sperato, nel we il Presidente Biden ha annunciato il raggiungimento di un accordo con l’opposizione repubblicana per evitare il default.

Peraltro, non sono ancora chiari i termini che permetteranno al Tesoro Usa di innalzare il debito oltre i $ 31.400 MD raggiunti oramai da qualche settimana, se non che il termine ultimo per il “default tecnico” è stato spostato al 5 giugno, dando modo al Congresso di varare i provvedimenti che verranno discussi. Quasi nulla, infatti, è stato definito, se non che il livello di debito è stato innalzato per 2 anni, in modo da superare la “dead-line” imposta dalle elezioni presidenziali di novembre 2024 e far sì che il dibattito politico, da qui ad allora, non si concentri su questo argomento, e che la limitazione della spesa pubblica, uno degli scogli più importanti da superare, non deve riguardare la spesa militare, uno dei principali cavalli di battaglia repubblicana.

Lo stesso Biden ha ammesso che l’accordo è frutto di un compromesso, non avendo, nessuna delle 2 parti, “raggiunto ciò che voleva”. Si tratta ora di attendere la giornata di mercoledì per capire come il Congresso tradurrà normativamente lo sforamento.

Indubbiamente l’accordo può avere una forte valenza di indirizzo dell’economia e anche dei mercati. L’aver evitato il blocco del pagamento delle pensioni a milioni di cittadini e il licenziamento di una moltitudine di lavoratori, ad iniziare dalla Pubblica Amministrazione, allontana non poco il rischio di una recessione, il cui effetto “contagio” non si sarebbe fatto attendere. Rischio, peraltro, che non è del tutto eliminato, persistendo un po’ ovunque le preoccupazioni sul prossimo futuro. Il calo dei consumi a causa della perdita di valore del potere di acquisto costituisce un freno evidente sulla via della normalizzazione. Ma un eventuale adeguamento di stipendi e salari (come è avvenuto di recente per i dipendenti della pubblica amministrazione tedesca, che hanno visto le proprie retribuzioni aumentare del 5,5%, oltre che ricevere un bonus una tantum pari ad € 3.000 nette) vorrebbe significare trasferire l’inflazione in maniera definitiva sui redditi, rendendo ancora più difficile riuscire a debellarla.

Un aiuto può venire dal crollo dei prezzi dell’energia.

Venerdì il gas allo snodo di Amsterdam ha chiuso a € 24,8 al megawattora (ad inizio anno, quindi solo 5 mesi fa, quotava € 140) tornando ai valori dell’autunno 2021. E’ probabile che, con l’arrivo dell’autunno, i prezzi possano tornare verso l’alto, ma il fatto che gli stoccaggi si trovino già ora oltre il 70% della capacità fa sperare che tutto si svolga nella norma. Se fosse così, il risparmio sulla bolletta energetica (il gas è la materia prima più usata per la produzione di energia) per le famiglie italiane, rimanendo all’anno in corso, potrebbe aggirarsi in un range compreso tra € 800 ed € 1.200 (si calcola che nel 2022 l’aumento dei costi energetici sopportato da famiglie e imprese si calcola non sia stato inferiore ad una cifra di oltre € 91,5 MD, con l’energia elettrica cresciuta del 109,5%, con un costo aggiuntivo di € 58,9 MD, e il gas aumentato del 126,4%, pari ad un extra costo di € 32,6MD).

Rimane il tema, sempre più critico, del PNRR, su cui, oltre che rischiare l’isolamento politico (rispetto all’Europa), rischia di arenarsi la crescita del nostro Paese, ad oggi superiore alle attese, come evidenziato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla stessa UE.

Oggi mercati statunitensi chiusi per la festività del Memorial Day. I futures, comunque attivi, indicano un rialzo che arriva a toccare, per il Nasdaq, lo 0,52%, con il settore dell’Intelligenza Artificiale ancora una volta protagonista.

In Asia, la borsa di Tokyo è ancora una volta in rialzo, con il Nikkei che cresce dell’1%. In rialzo anche Shanghai, che sale dello 0,22%. Debole invece anche oggi a Hong Kong l’Hang Seng, che lascia sul terreno lo 0,77%.

Chiusa per festività anche la Corea del Sud.

Positivi i futures in Europa, con l’Eurostoxx che sale dello 0,32%.

Petrolio in leggera crescita, con il WTI a $ 73,25 (+ 0,70%).

Gas naturale Usa fermo a $ 2,422.

Oro a $ 1.966,90, + 0,11%.

Spread a 182,7 bp, per un BTP al 4,39%.

€/$ sempre intorno a 1,073.

E’ tornato a crescere il bitcoin, con le quotazioni che hanno nuovamente superato i $ 20.000 (28.038).

Ps: che il tema demografico sia oramai centrale è chiaro. Tante le conseguenze nel medio e soprattutto lungo termine. Però anche nel “qui e ora”. Basi pensare che in Italia, negli ultimi 10 anni, a causa del calo degli studenti (che continuerà: si prevede che nel 2033 saranno solo 6 ML vso i 7,4 ML del 2021), hanno chiuso, tra paritarie e statali, oltre 2.600 istituti (e altri 1.200 dovrebbero chiudere nei prossimi 5 anni).

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ultimo aggiornamento: 29-05-2023


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