Domenica si è conclusa la centosettesima edizione del Giro d’Italia, dominata da Tadej Pogacar, ciclista sloveno di neanche 26 anni, da molti considerato l’erede di Eddy Merckx, probabilmente il corridore più forte di tutti i tempi (per inciso, Pogacar ha già vinto – 2020, 2021 – 2 Tour de France, in assoluto la più importante competizione ciclistica al mondo). Disciplina difficile il ciclismo, in cui entrano in gioco componenti individuali, fatte di spirito di sacrificio e capacità di superare la fatica, e gioco di squadra. La tattica, quindi, è molto spesso fondamentale (anche se quando si ha in squadra un fuoriclasse tutto è più semplice) per poter raggiungere i traguardi più importanti. Non a caso non sono rare le occasioni in cui a vincere non è il più forte ma chi ha saputo, con la propria squadra, gestire al meglio la gara. Ci sono, per esempio, fasi in cui è fondamentale farsi trovare “davanti” (come quando si prepara una volata oppure quando, a pochi km dall’arrivo, la strada si inerpica e rimanere “intruppati” può significare perdere terreno e minuti).
Oggi, per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale, il nuovo “sistema solare” della tecnologia, 2 sono i Paesi che dominano la scena sul mercato dei semiconduttori di nuova generazione: Taiwan e Stati Uniti, con quote di mercato rispettivamente del 68% e del 12,2%. Non a caso, le 2 più note società operanti nel settore sono la TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) e Nvidia (anche se, in realtà, la seconda, in termini di fatturato, al momento è la coreana Samsung). Le previsioni a 5 anni sono che le quote di mercato passeranno rispettivamente al 60% e al 17%. Ma, come nel ciclismo, c’è qualcuno che sta risalendo posizioni (o meglio, sta cercando di fare in modo di farlo) per non rimanere indietro nel momento in cui la competizione si fa più accesa. E chi altri se non la Cina.
Già oggi Pechino detiene una quota pari all’8%, destinata, peraltro, a “diluirsi” al 6% tra 5 anni, che colloca il Paese al 3° posto in classifica. Gran parte del risultato è ottenuto grazie alla Semiconductor Manufacturing International Company (SMIC), che si piazza subito dietro Samsung. Una situazione, però, che il Governo ritiene non adeguata rispetto alle prospettive del settore, con il rischio che il Paese possa dipendere, in un settore così nevralgico, da forniture straniere. Da qui la volontà di costituire un nuovo fondo per potenziare il comparto, con una dotazione di almeno $ 47,5 MD, di cui almeno il 17% apportati dal Ministero delle Finanze, seguito da una delle più importanti banche cinesi (la China Development Capital Bank), che deterrebbe il 10,5%. L’obiettivo dichiarato è “l’autarchia”, per il cui raggiungimento però si prevedono investimenti miliardari che richiedono tempi non così brevi.
La fame di chip cinese si fa presto a spiegare: la Cina, ad oggi, essendo il più grande mercato di assemblaggio ai dispositivi al mondo, consuma circa il 50% della produzione mondiale. Se poi guardiamo agli scambi commerciali, è noto come da qualche anno sia iniziata una vera e propria guerra commerciale, con l’introduzione di dazi sempre più pesanti e, soprattutto, in ambiti sempre più ampi. Un motivo in più per imprimere un’accelerazione alla produzione “domestica” ed “emanciparsi” una volta di più rispetto al “resto del mondo”.
Parlare, quindi, di “moda”, per quanto riguarda il settore dell’AI, probabilmente, oltre che fuorviante, appare piuttosto riduttivo. E’ chiaro a tutti che il “futuro” passa da lì, e che investimenti sempre più massicci saranno richiesti. Investimenti che non tutti saranno in grado di effettuare e che, quasi certamente, porteranno (come già oggi sta avvenendo) poche società a controllare il mercato. Un mercato, però, che promette di essere sempre più ampio e in grado di assicurare margini assolutamente elevati, come la recente trimestrale di Nvidia ha confermato.
Riaprono oggi, dopo la doppia festività di ieri, Londra e New York.
Questa mattina, dopo un avvio positivo, i mercati asiatici sembrano aver invertito la rotta: a Tokyo il Nikkei lascia sul terreno circa lo 0,11%, a Hong Kong l’Hang Seng perde lo 0,18%, mentre Shanghai scivola dello 0,49%.
Positiva, invece, il Taiex di Taiwan, in rialzo dello 0,25%.
Futures americani al momento ben intonati, mentre appaiono più cauti quelli europei.
Risale la china il petrolio, con il WTI in rialzo dell’1,30% a $ 78,82.
Debole il gas naturale Usa, a $ 2,768 (- 0,40%).
Oro a $ 2.344,90 (+ 0,36%).
Spread che ritocca di 1bp, a 128,1 bp, per un BTP al 3,82%.
Bund 2,54%.
Treasury al 4,45% nei primi scambi asiatici della giornata.
€/$ a 1,0873.
Venduto questa mattina il bitcoin, che scende a $ 67.795, – 2,27%.
Grazie come sempre per l’attenzione.
Ps: già da anni la crioterapia si è diffusa come prevenzione di malattie e per assicurare un maggior benessere. Ma ora si può parlare di “up-grade”. E’ nata, infatti, a Zurigo una start-up che si dice in grado di ibernare il corpo umano, “crioconservandoli” econsentendo la loro “rianimazione” tra 2-300 anni. Non viene, peraltro (ovviamente) garantito il “risveglio” (va precisato, a scanso di equivoci, che i corpi ibernati sono di persone decedute). Ad oggi pare che siano circa 400 le persone che si sono iscritte alla “procedura”, pagando una quota di associazione mensile di € 25. Che però diventano 200.000 nel momento in cui si passa alle “vie di fatto” (e quindi si procede all’ibernazione). Come minimo vengono i brividi…