Direttore: Alessandro Plateroti

Richiedere un prestito è una questione delicata, tanto per il richiedente quanto per i finanziatori.

Gli imprevisti esistono, e proprio per questa ragione sono state sviluppate delle specifiche tutele a favore dei pagatori che permettono di aggirare delle difficoltà che potrebbero presentarsi nel periodo di restituzione a rate del prestito: tra queste, spiccano certamente delle precise polizze assicurative.

prestiti assicurati

I rischi su cui assicurarsi: lavoro e salute

Tra quei rischi che possono verificarsi e che potrebbero portare una seria difficoltà al pagatore che debba restituire un finanziamento, si distingue certamente la perdita del lavoro. Infatti, in sede di richiesta prestito, quando si effettua una simulazione o il calcolo delle rate su portali come https://www.prestitiecessionedelquinto.com/simulazione-prestito-personale-esempi-calcolo-rate/, si pensa ovviamente di fare affidamento sul proprio lavoro, affinché permetta di restituire indietro il finanziamento.

Ma perdere il lavoro è un rischio per alcuni concreto: se lo si perde involontariamente, esistono delle polizze che possono coprire il pagatore nel periodo di disoccupazione, finché dunque non avrà trovato un nuovo impiego. Bisogna certamente prestare la massima attenzione alle clausole della polizza stessa, perché alcune potrebbero non coprire casi specifici e comunque verificabili, come un prepensionamento concordato con l’azienda o il licenziamento per giusta causa.

Allo stesso tempo, altri rischi che potrebbero purtroppo colpire il pagatore riguardano la sua salute, che potrebbe o meno compromettere la sua capacità di restituire la somma del finanziamento. Il riferimento va ai rischi di invalidità, sia essa totale o temporanea. Nel caso di invalidità totale, la compagnia assicurativa provvede a coprire le rate che mancano al termine del finanziamento. Invece, in caso di inabilità temporanea, come un infortunio o una malattia, l’assicurazione coprirà un numero di rate stimato in base ai tempi di recupero del pagatore.

Chiude questa panoramica il caso di decesso del pagatore: esistono delle polizze che prevedono questa casistica, occupandosi di saldare la parte restante delle rate, senza che alcun debito ricada sugli eredi del richiedente.

L’assicurazione è obbligatoria?

Trattandosi di una forma di tutela importante tanto per il creditore quanto per il debitore, sarebbe sempre il caso di pensare a una polizza assicurativa per tutelarsi in caso di possibile insolvenza. In alcuni casi, tuttavia, le polizze diventano obbligatorie: un esempio su tutti è costituito dalla cessione del quinto, che secondo il D.P.R. 180/1950 deve essere sempre coperto da un’assicurazione sulla vita e sulla perdita di lavoro per i dipendenti, o da una sul rischio morte in caso di richiedenti in pensione.

Anche in caso di obbligo, è possibile usufruire come garanzia di una polizza assicurativa già attiva prima del momento della richiesta di finanziamento. Nel caso in cui invece se ne debba sottoscrivere una nuova, bisogna saper valutare attentamente tutti gli elementi che caratterizzano la nuova assicurazione: limitarsi a considerare l’entità del premio potrebbe non bastare, poiché bisognerebbe valutare anche massimali, diritti di rivalsa, rinnovi e casi esclusi dalla garanzia. Solo così è possibile trovare la polizza più vicina alle proprie esigenze.

Assicurazione sul prestito: cosa valutare

Fermo restando il ruolo di forte garanzia che una polizza assicurativa svolge per il pagatore che si trovi nell’impossibilità di pagare il finanziamento richiesto, per ragioni di salute o per perdita di lavoro, vale sempre la pena per chi richiede un prestito assicurato di valutare l’assicurazione stessa.

Al di là delle clausole seguite dal finanziatore, che può orientarsi ad esempio verso una polizza sulla vita in caso di pagatore pensionato o su una polizza sulla perdita del lavoro in caso di dipendente di azienda privata, il richiedente deve sapere che esistono due grandi categorie di assicurazioni che gli possono essere proposte.

La prima categoria è quella delle polizze rischio credito: l’ente finanziatore mantiene il diritto di surroga sulla compagnia assicurativa. Quest’ultima dunque può rivalersi sul debitore anche una volta che ha pagato al suo posto le rate del finanziamento. In breve, la compagnia assicurativa fa un anticipo che poi il richiedente deve rimborsare.

La seconda categoria invece è quella delle polizze perdite pecuniarie: queste tutelano maggiormente il debitore, specialmente in caso di perdita di lavoro. La compagnia versa al posto del debitore le rate che questi non è in grado di pagare per la perdita del proprio impiego fino a quando non avrà trovato un nuovo lavoro. L’assenza del diritto di surroga, infine, fa in modo che la compagnia non debba in alcun modo rivalersi sul debitore, a patto ovviamente che la perdita del suo impiego non sia volontaria o dovuta a licenziamento con giusta causa.

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ultimo aggiornamento: 06-12-2022


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