Sentiamo spesso parlare di Prodotto Interno Lordo e Prodotto Nazionale Lordo. Tali termini sono utilizzati in macroeconomia per misurare diversi valori. Scopriamone di più!
PIL e PNL sono solo alcune delle sigle che sentiamo più spesso in televisione o leggiamo sui giornali. In macroeconomia, indicano valori diversi. Ad esempio, il PIL ha la capacità di esprimere il benessere di una nazione e il suo livello di sviluppo o progresso. Scopriamo nel dettaglio la loro definizione e come calcolarli.
Che cos’è il PIL?
Il Prodotto Interno Lordo misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, di tutti i beni e i servizi finali prodotto sul territorio di un Paese in un dato periodo di tempo. Si definisce “interno” poiché comprende le attività economiche svolte nello Stato; “lordo” poiché il valore è al lordo degli ammortamenti, ossia del naturale deprezzamento dello stock di capitale fisico intervenuto nel periodo preso in analisi.
Sottraendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il PIN, il Prodotto Interno Netto.
PIL: definizione
Il Prodotto Interno Lordo può essere considerato come la produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata delle imposte nette sui prodotti. In altre parole, il significato di PIL è il saldo del conto della produzione. Inoltre, il PIL può essere considerato anche come il valore totale della spesa fatta dalle famiglie per i consumi e dalle imprese per gli investimenti. Infine, è considerato la somma dei redditi dei lavoratori e dei profitti delle imprese.
Cosa si intende per “interno”?
Il PIL è definito “interno” in quanto comprende i beni e i servizi prodotti all’interno di un Paese, indipendentemente dalla nazionalità di chi li produce. Si considera la produzione:
– effettuata da operatori residenti o che compiono operazioni economiche e finanziarie sul territorio dello Stato per almeno un anno;
-effettuata nel territorio economico del Paese, che coincide con il territorio politico-amministrativo (tranne per ambasciate, consolati e basi militari, piattaforme, navi e aerei dei residenti e giacimenti situati in acque internazionali e sfruttati dai residenti).
Come calcolare il PIL?
Come si calcola il PIL? È possibile calcolare questo valore in tre modi diversi: il metodo della spesa, quello del valore aggiunto e quello dei redditi.
Il metodo della spesa è quello più diffuso per calcolare il PIL. Prende in considerazione i consumi, gli investimenti, la spesa pubblica e il saldo commerciale di un Paese. Tuttavia, è necessario sottrarre il valore delle importazioni. Il metodo del valore aggiunto prende in considerazione i valori dei beni e servizi prodotti dalle imprese. Infine, il metodo dei redditi calcola il PIL attraverso le retribuzioni e i redditi da capitale.
Prodotto Nazionale Lordo: definizione
Il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) è il valore monetario di tutti i beni e servizi finali prodotti da fattori posseduti da cittadini di un Paese in un certo periodo di tempo. Questo valore si ottiene dal Prodotto Interno Lordo: a questo valore viene aggiunto il reddito percepito dai soggetti residenti nello Stato per investimenti all’estero, sottraendo tuttavia il reddito percepito all’intero del Paese da soggetti non residenti.
L’unica differenza tra PIL e PNL è che quest’ultimo è un aggregato nazionale e non interno. Questo significa che vengono prese in considerazione le attività delle imprese nazionali che operano fuori dal Paese, mentre non sono contabilizzate le attività delle imprese straniere che operano sul territorio interno.
Il PNL viene anche chiamato RNL, ossia Reddito Nazionale Lordo.
Come si calcola il Reddito Nazionale Lordo o PNL?
Per calcolare questo valore, è necessario aggiungere al PIL:
– i profitti che le imprese percepiscono all’estero e rinviano nel proprio mercato;
– tutti i salari e gli stipendi che i cittadini percepiscono all’estero e rimettono;
– i redditi da investimenti all’estero di imprese e famiglie;
– gli eventuali aiuti ricevuti dal Paese.
Tuttavia, è necessario applicare altresì delle riduzioni:
– profitti realizzati nella nazione da imprese non locali e rimpatriati;
– salari e stipendi percepiti da persone non residenti e rimessi;
– tutti i redditi da investimenti percepiti da investitori esteri nella nazione e rimessi all’estero;
– tutti i pagamenti destinati ad aiuti all’estero.
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