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Piattaforme di trading: etoro e degiro tra le più gettonate dagli investitori

Ormai non fa quasi più notizia la continua crescita del numero di persone che si sono avvicinate nel mondo del trading online.

I broker negli ultimi due anni hanno registrato un importante aumento sia per quanto riguarda il numero degli utenti che per quanto riguarda il volume degli scambi. Il fenomeno è iniziato diversi mesi fa (decisamente prima della pandemia) e non sembra destinato ad arrestarsi a breve.

Il miglioramento delle piattaforme di trading ha avuto un peso importantissimo in questo nuovo boom degli investimenti online. Diventando sempre più intuitive ma al contempo sempre più complete e stabili, sono diventate una via di accesso ai mercati adatta praticamente a chiunque e non solo ai grandi geni della finanza. eToro si conferma come uno dei broker più apprezzati, ma cresce anche l’attenzione nei confronti di Degiro.

Confronto tra due delle piattaforme di trading regolamentate più apprezzate

Il momento della scelta della piattaforma di negoziazione rappresenta una delle fasi più importanti per la carriera di un trader. Purtroppo uno degli errori più comuni commesso da chi non ha molta esperienza è proprio quello di decidere con troppa leggerezza a quale broker affidarsi. L’intermediario deve offrire delle buone garanzie a livello di sicurezza, di qualità e di completezza della sua offerta, ma deve anche essere conveniente e deve offrire la giusta assistenza ai suoi utenti.

Per avere la certezza di rimanere alla larga da truffatori e soggetti poco affidabili, la cosa migliore da fare è scegliere un broker regolamentato: per ottenere la licenza da parte di un’autorità di controllo europea e l’autorizzazione della Consob è necessario rispettare delle regole molto precise che tutelano il trader. A questo proposito, coloro che si chiedono se etoro o degiro siano piattaforme regolamentate dagli organi di competenza, possono trovare la risposta nella guida messa a punto dagli esperti di Startborsa.com, che mette a confronto queste piattaforme illustrandone le caratteristiche e i servizi offerti all’utente.

Le caratteristiche di eToro

Per chi è già da un po’ di tempo nel campo del trading online il nome di eToro non ha bisogno di grandi presentazioni. È una delle soluzioni più gettonate perché presenta una piattaforma molto intuitiva, facilmente utilizzabile anche nella sua versione mobile, ma anche molto completa: si tratta di una soluzione adatta a trader di ogni livello. Il broker dà accesso ad un’ampia gamma di mercati e di asset e fornisce alcune funzionalità che lo distinguono dalla concorrenza.

Al di là del Social Trading e del Copy Trading, che sono i fiori all’occhiello della piattaforma, eToro offre la possibilità di investire in criptovalute sia con i CFD che con l’acquisto diretto. L’apertura dell’account è gratuita, non sono previste commissioni sulle azioni e commissioni di gestione; si pagano 5 euro di commissione sui prelievi e chi mantiene inattivo l’account per più di dodici mesi deve pagare una commissione di 10 euro. Il deposito minimo è di 50 dollari.

La crescita di Degiro

Non ha ancora la fama di altri intermediari, ma Degiro si sta rapidamente affermando come una delle piattaforme di trading più apprezzate dagli italiani. In questo caso si parla di un broker DNA, cioè con accesso diretto al mercato. In pratica la piattaforma di Degiro permette ai suoi utenti di effettuare i loro ordini direttamente sui listini di borsa. L’interfaccia è user friendly, ma va ricordato che è una piattaforma di sola esecuzione, quindi gli altri servizi sono ridotti all’osso.

Tramite Degiro è possibile investire sulle attività quotate nelle più importanti borse mondiali: si ha quindi accesso ad asset come azioni, opzioni, obbligazioni, ETF, futures e warrant; tramite gli ETF e gli ETN consente di investire anche sulle criptovalute, ma a differenza di altri broker più tradizionali non consente di negoziare i CFD e di investire nel mercato del forex. L’iscrizione ed i depositi sono gratuiti, così come anche i prelievi e non sono previste commissioni per l’inattività.

Redazione

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