Nuove regole sui permessi 104, una sentenza della cassazione cambia tutto ecco cosa succederà adesso relativamente alla legge 104.
La Legge 104 rappresenta senza ombra di dubbio uno dei pilastri del sistema di tutela sociale in Italia, garantendo diritti fondamentali ai lavoratori che assistono familiari con disabilità. Questa normativa permette, tra le altre cose, di usufruire di permessi retribuiti per offrire supporto e cure a chi ne ha più bisogno. Infatti, il sostegno che questa legge offre si rivela indispensabile per molte famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà quotidiane legate a situazioni di invalidità.
Tuttavia, non sono mancati in passato episodi di controversia e fraintendimenti sull’uso dei permessi previsti dalla Legge 104. Spesso le aziende hanno sollevato dubbi sull’utilizzo di questi permessi da parte dei lavoratori, accusandoli di abuso e, in alcuni casi, arrivando al licenziamento per ragioni disciplinari.
Permessi 104 ecco cosa cambia
Proprio su questo tema, una recente ordinanza della Cassazione ha chiarito alcuni aspetti fondamentali che riguardano l’interpretazione della legge e i diritti dei lavoratori. L’ordinanza n. 1227 del 17 gennaio 2025 della Corte di Cassazione ha infatti stabilito che l’abuso dei permessi legge 104 non può essere configurato nel caso in cui il lavoratore utilizzi parte del tempo concesso per svolgere attività complementari, accessorie o comunque utili all’assistenza del familiare disabile.
In altre parole, secondo la Suprema Corte, l’assistenza non deve essere intesa come un concetto rigido e limitato solo alla presenza fisica accanto al familiare, ma comprende anche quelle azioni che, sebbene indirette, migliorano le sue condizioni di vita o contribuiscono al suo benessere.
Un lavoratore che, durante un permesso, si occupa di fare la spesa per la persona assistita, di acquistare farmaci o altre attività legate alla sua disabilità, queste attività non costituiscono un abuso. La sentenza ha ribadito che l’assistenza non è soltanto il prendersi cura materiale del familiare, ma include ogni azione che possa agevolare la sua condizione e garantirgli un supporto concreto.
Questa decisione ha un impatto rilevante per tutti i lavoratori che beneficiano della Legge 104. La Cassazione ha chiarito che il licenziamento per abuso dei permessi è da considerarsi illegittimo in assenza di prove concrete e inequivocabili che dimostrino un utilizzo scorretto del tempo concesso. Perciò, le aziende non possono adottare misure disciplinari nei confronti di un dipendente basandosi solo su interpretazioni restrittive e non realistiche della norma.
Attenzione all’interpretazione
Però, è bene ricordare che l’uso dei permessi deve sempre essere rispettoso delle finalità per cui sono stati concessi. L’utilizzo per scopi puramente personali, non legati in alcun modo all’assistenza, resta una violazione.
L’ordinanza della Cassazione rappresenta un passo importante nella tutela dei diritti di chi si dedica quotidianamente all’assistenza di un familiare con disabilità. Rafforza il principio che questi permessi non sono un privilegio, ma una necessità, riconoscendo la complessità delle situazioni familiari e il valore di ogni gesto di supporto. Un segnale forte a favore di chi, tra mille difficoltà, cerca di garantire una vita dignitosa ai propri cari.