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Direttore: Alessandro Plateroti

Pensione e “furbetti”, non pagano i contributi e adesso piangono: non commettere lo stesso errore

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E’ possibile per i soggetti che hanno cumulato pochi contributi o che non hanno mai lavorato ricevere la pensione?

Cominciamo col porre una domanda cruciale? Quali sono i requisiti per andare in pensione? Per quanto concerne l’anagrafico, sia per gli uomini che per le donne, bisogna aver compiuto 67 anni di età. Il requisito contributivo, invece, impone almeno 20 anni di contributi.

Per quanto riguarda quest’ultimo requisito, è possibile richiedere la pensione di vecchiaia con almeno 15 anni di contribuzione se si è stati autorizzati ai versamenti volontari prima del 31 dicembre 1992 e se si possono dimostrare già 15 anni di contributi prima della medesima data.

Come puoi richiederla? La domanda di pensionamento può essere richiesta all’INPS tre mesi prima del raggiungimento dei requisiti. La pensione sarà, però, ufficialmente liquidata solo quando l’istituto avrà verificato le condizioni richieste per ottenere il pensionamento.

L’INPS impiegherà circa 3 mesi per indennizzare la quota ai dipendenti del settore privato, e fino a 8 mesi per i dipendenti pubblici.

Cosa accadrà per chi ha pochi contributi?

Esistono deroghe alla regola generale, che permettono di accedere alla pensione anche con un numero minimo di versamenti, nonostante questi non soddisfino i requisiti precedentemente indicati. Chi non ha accumulato i 20 anni necessari ad ottenere la pensione di vecchiaia, può aspirare ad ottenere una pensione minima.

I requisiti da soddisfare sono i seguenti: almeno 5 anni di contributi più 3 di contribuzione nei 5 che precedono la presentazione della domanda. Si può, inoltre, ripiegare sull’assegno sociale, che viene riconosciuto a coloro che possono attestare casi di disagio economico in famiglia o versare un autonomia negli anni al Fondo Casalinghe.

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Il futuro per coloro che non hanno mai lavorato

Esiste una possibilità anche per chi si trova in tale situazione? La risposta è si, ma occorre fare una precisazione. L’unica prestazione che potrebbe essere riconosciuta in questo caso è l’assegno sociale: prestazione economica erogata dall’INPS, in sostruzione della precedente pensione sociale, nei confronti di chi si trova in condizioni economiche svantaggiate.

Nell’anno 2024 l’assegno sociale è ammontato ad un totale di 534,41 euro, distribuiti in 13 mensilità. Per ottenere tale prestazione è necessario comunque soddisfare dei requisiti, che, ovviamente, differiscono leggermente rispetto a quelli tradizionalmente richiesti. Il richiedente deve aver compiuto 67 anni, possedere cittadinanza italiana (o situazioni equiparate) e poter attestare uno stato di bisogno economico, ossia avere un reddito che non supera una certa somma (6.947,33 euro, che si alza a 13.894,66 nel caso in cui il soggetto sia coniugato)
 

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ultimo aggiornamento: 27 Dicembre 2024 6:20

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