Sono sempre di più i lavoratori, soprattutto quelli legati al mondo digitale, che preferiscono lavorare in proprio con l’idea di poter disporre autonomamente del proprio tempo, con l’aspettativa di guadagnare uno stipendio più alto e a fronte di una recessione economica che sembra presentare il lavoro dei sogni sempre più lontano.
Ovviamente questo tipo di lavoro è un’opportunità, ma ha anche i suoi rischi se il margine di profitto non è come previsto ed è per questo che è così importante sapere le risposte alle domande più frequenti come sarebbe la principale: come aprire la partita iva.
Come aprire la Partita Iva
Questo passaggio, nonostante quello che si potrebbe immaginare, è molto semplice. Tutto quello che si deve fare è compilare un modulo e inviarlo (con raccomandata o con email PEC) all’Agenzia delle Entrate. Naturalmente, poiché esistono diversi regimi (come il regime forfettario) e ogni persona deve scegliere un codice ATECO che identifica il tipo di lavoro che verrà svolto, di solito è altamente consigliato fare riferimento a un commercialista per partire con il piede giusto.
Quali sono i costi di manutenzione
Come indicato, l’apertura delle partite IVA è gratuita, ma non la sua manutenzione e questo deve essere preso in considerazione quando si fanno dei conti se si desidera lavorare in proprio.
Il costo di questa manutenzione varierà a seconda del regime contabile.
Con Regime Ordinario
Se siamo in regime ordinario, dovremo calcolare circa 100 euro l’anno per l’iscrizione alla Camera di Commercio, il pagamento al commercialista (che può essere intorno agli 800-1000 euro l’anno) e a questo aggiungere il pagamento dei contributi INPS che vengono calcolati in base a diversi parametri, uno dei quali è il reddito.
Con Regime Forfettario
Se possiedi i requisiti per poter scegliere il regime forfettario e questo è il più conveniente (il consulente fiscale sarà colui che potrà consigliare meglio anche su questo), trattandosi di un regime agevolato ci sono diversi vantaggi come l’esenzione dall’IVA (inteso che il professionista che fa la fattura, non dovrà aggiungere questa aliquota, ma la pagherà delle fatture ricevute che non può né detrarre ne dedurre). Ha anche a favore una tassazione agevolata (ad esempio, per i primi 5 anni dell’apertura della partita IVA pagherà il 5% di Irpef).
Che vantaggi ci sono per chi ha meno di 35 anni
Questo abbinamento è sempre più diffuso perché offre vantaggi interessanti per chi apre la partita Iva. In particolare è ideale per i professionisti che accedono alle casse previdenziali private (come potrebbe essere Ingegnere o Avvocati)
I principali vantaggi sono i contributi ridotti che aiutano a partire con l’attività che si ha in mente in modo tale da avere più possibilità di realizzarla.
Inoltre, è abbastanza frequente che vengano erogati sussidi a livello regionale o provinciale per chi ha meno di 35 anni che vuole mettersi in proprio, quindi è importante essere informati anche su questo aspetto.
Ancora una volta la figura del commercialista può essere fondamentale perché sarà questa persona a monitorare questo tipo di informazioni.
Come organizzarsi
Questo può sembrare meno importante di tutto ciò che si ha detto prima, ma non lo è affatto. L’essere capo di se stesso può essere bello, molto bello ma sarà anche fondamentale saper avere un’organizzazione basica per evitare dei problemi.
Ad esempio, sarà di avere in mente le scadenze, con i clienti sì, ma non solo, anche con il commercialista e con i pagamenti che si devono fare e anche con delle ore di lavoro che si vorranno svolgere. Succede spesso che quando si diventa freelance degli orari un po’ scompaiano e ci si può stare per un periodo di tempo, all’inizio, per far partire la propria attività o un periodo concreto, ma è anche interessante il ricordare perché si è iniziato con questa strada e vedere se ancora c’è del tempo libero per se stesso.
Se perdono i vantaggi dei lavoratori dipendenti?
Prima di fare il passo e lasciare l’essere un lavoratore dipendente, si deve valutare per bene l’altra faccia della medaglia. Con la partita iva parliamo che il lavoratore non ha diritto a ferie retribuite, assenza giustificata per malattia e tutti gli indennizzi previsti per i dipendenti.
Il primo anno è il più difficile?
Come per ogni cosa, iniziare una nuova attività può essere travolgente e ci saranno molte domande a cui rispondere, ma una cosa importante da tenere a mente è che, a prescindere da quanti anni si abbia, dopo il primo anno di attività, si deve pagare il doppio delle tasse. Cioè si pagano le tasse dell’anno trascorso ma anche si paga un acconto dell’anno successivo.
Questo almeno è da considerare per cercare di conservare alcune risorse da parte.
Quali costi si possono detrarre?
Se si sceglie il regime forfettario, nessuno. Ma con il regime ordinario possiamo detrarre, ad esempio, le attrezzature che ci servono, computer, stampanti, lo stesso affitto dei locali che stiamo utilizzando. Questo, infatti, può essere un punto fondamentale e da tenere in considerazione nella scelta del regime più adatto perché, a prima vista, il regime forfettario può sembrare migliore, ma va sempre studiata la situazione particolare di ciascuno nel suo insieme per poter fare la scelta giusta.
Se dopo aver analizzato le domande più frequenti ancora abbiamo in mente di aprire una partita iva, sappiamo già qual è il primo passo da fare.