C’è vita oltre il Covid.
A leggere i quotidiani non sembrerebbe, ma così è e deve essere. Certo i numeri lasciano senza parole: in Italia, per quanto il nostro Paese, a detta delle comunità internazionale sia uno dei Paesi che meglio sta fronteggiando la nuova ondata, ieri si sono superati i 30.000 casi, massimo dal novembre 2020 (all’epoca, però, i decessi erano stati quasi 700, mentre ieri si sono fermati a 153, numero comunque in ulteriore rialzo rispetto al giorno precedente). Ovunque si moltiplicano chiusure e restrizioni: in Germania si torna al calcio a “porte chiuse”, dal 28 dicembre stop ai ritrovi con più di 10 persone, in Portogallo locali chiusi sino al 9 gennaio. Situazione analoga in Olanda, con ristoranti, teatri e cinema chiusi e un massimo di 4 ospiti per il cenone di Capodanno, mentre nel Regno Unito, seppur i contagi abbiano superato, nella giornata di ieri, i 90.000 casi, il Premier Johnson prende tempo, arrivando comunque a stanziare 1 MD di sterline a favore del settore della ristorazione. Per domani il Premier Draghi ha convocato la “cabina di regia” e si danno per scontati nuovi provvedimenti restrittivi.
Ma, come si diceva, bisogna guardare avanti.
Uno spunto ce lo da la Legge di bilancio, finalmente alle battute finali dopo l’approvazione da parte della Commissione Bilancio del Senato. Da qui al 31 dicembre ci sarà da correre, ma, dopo gli ultimi emendamenti, la strada si presenta in discesa. Una manovra, ricordiamolo, che vale € 32 MD. Tra i provvedimenti più importanti (e su cui ci sono stati gli “scontri” maggiori tra le varie anime di una maggioranza mai tanto eterogenea) la proroga del Superbonus 110% senza alcuna limitazione (fatto salvo l’esecuzione dei lavori per almeno il 30% entro giugno 2022), la riforma del fisco, con le aliquote Irpef che passano da 5 a 4, e con la messa a disposizione di € 8MD per il “taglio delle tasse”, stanziamenti per € 3.8 MD per fronteggiare il “caro bollette”, con inoltre la possibilità, per le famiglie meno abbienti, di dilazionare la bolletta in 10 rate. A proposito di “caro energia”, ieri, in Europa, il prezzo del gas ha subito un’impennata del 22%, arrivando a toccare il record di € 180,267 per Megawattora (3 mesi fa era a € 73,78…). Il rischio è che, se i prezzi rimanessero su questi livelli, al di là delle conseguenze sui prezzi al consumo dei beni prodotti, torni “di moda” l’uso del carbone, con buona pace degli ambientalisti e rendendo anacronistica la lotta all’inquinamento.
Tornando al Superbonus, il valore degli interventi spiega la ragione dell’elevata “conflittualità” politica: dal suo avvio (circa 18 mesi fa) sono già stati allocati, si calcola, € 13,1 MD; la nuova legge di bilancio ne stanzia altri 18,5 sino al 2025. Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, i 13 MD sin qui spesi hanno interessato solo lo 0,8% dei condomini e lo 0,5% degli edifici unifamiliari. Se gli interventi dovessero interessare l’intero patrimonio immobiliare (ipotesi ovviamente inverosimile, ma “esercizio” che può aiutare a comprendere i valori in gioco) si arriverebbe ad una spesa, per le casse statali, di circa € 2.000 MD….
Ieri giornata di recuperi sui mercati, con l’indice tech USA che ha chiuso a + 2,4%, il Dow Jones a + 1.6% e lo S&P 500 a + 1,80%.
Questa notte il Presidente Biden ha parlato agli americani, annunciando la messa a disposizione gratuita di oltre 500ML di test rapidi, senza far riferimento, però, a divieti e restrizioni.
Borse del Far East “svogliate” nella notte asiatica, tutte intorno alla parità: Tokyo + 0.16%, Hong Kong + 0,34%, Shanghai – 0,07%. Segni di ripresa delle quotazioni del settore immobiliare, trascinate dalla convinzione che il Governo non lascerà cadere nel vuoto il “mattone”, in considerazione del valore “simbolico” che ha per la popolazione.
Anche i futures danno segnali “vacanzieri”: nelle prime ore della giornata scambiano tutti, chi più chi meno, intorno alla parità.
Petrolio in ulteriore rafforzamento, con il WTI a $ 71.27.
Gas naturale a $ 3,892, + 0,41%, mentre continua a “languire” l’oro, che non si smuove dall’area $ 1.790.
Spread a 130 bp, con il BTP intorno ad un rendimento dello 0,95%.
Cede terreno il Treasury, con il rendimento che torna a salire sopra 1,45%.
€/$ a 1.1267, con il $ che da ancora segnali di forza.
In spinta anche il bitcoin, che si riporta sopra i $ 49.000, tornando a “vedere” quota 50.000.
Ps: chi, probabilmente, non dovrà preoccuparsi se l’inflazione sale è la Principessa Haya di Giordania, ex moglie dell’emiro di Dubai, Mohammed bin Rashid al-Maktoum. L’Alta Corte di Londra, infatti, ha chiuso la causa di divorzio intentata dalla Principessa accogliendo le sue tesi e obbligando lo Sceicco a riconoscere all’ex consorte la cifra di € 650 ML (€ più € meno).