Novità in arrivo per la Naspi, dal 2025 cambia tutto: tutti gli aumenti, i cambiamenti e le novità in arrivo.
La Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sostegno rivolto ai lavoratori subordinati che perdono il proprio impiego. Si tratta di un’indennità gestita dall’Inps che permette ai disoccupati di ricevere un contributo economico durante il periodo di transizione tra un lavoro e l’altro. Ogni anno, tuttavia, questa misura viene rivista per contrastare abusi e garantire un supporto adeguato.
Da tempo, le autorità sono alle prese con il problema dei cosiddetti “furbetti della Naspi”. Alcuni lavoratori, infatti, cercano di aggirare le norme per evitare di presentare le dimissioni volontarie e accedere comunque all’indennità. Questo fenomeno ha generato la necessità di introdurre meccanismi di controllo più severi per impedire pratiche scorrette e abusi del sistema.
L’Inps ricorda anche che la Naspi ha dei requisiti ben definiti: spetta solo a chi perde il lavoro in modo involontario e ha maturato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti. Le dimissioni volontarie, salvo casi di giusta causa, non danno diritto a questa indennità.
Tuttavia, per anni, alcuni hanno sfruttato un “vuoto normativo” per forzare un licenziamento disciplinare e accedere così alla prestazione.
Nuove regole contro gli abusi
Con l’approvazione del nuovo “Collegato lavoro”, la situazione è destinata a cambiare drasticamente. I dipendenti che accumuleranno 15 giorni di assenza ingiustificata saranno considerati come dimissionari. Questo significa che l’interruzione del rapporto di lavoro sarà imputata alla volontà del lavoratore e non più all’azienda.
In questo modo, si impedirà l’accesso alla Naspi a chi cerca di manipolare il sistema. La nuova misura punta a tutelare le risorse pubbliche e a garantire che solo chi ha realmente diritto riceva l’indennità.
Aumento degli importi per il 2025
Oltre ai controlli più rigidi, è prevista anche una piccola rivalutazione degli importi per l’indennità Naspi. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2025 l’importo massimo salirà da 1.550,42 euro a circa 1.562,82 euro mensili. Questo adeguamento si basa sul tasso d’inflazione medio del 2024, stimato allo 0,8% dal Ministero dell’Economia.
Tuttavia, rimane invariato il meccanismo di riduzione della Naspi del 3% di ogni mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione del compenso. Per i lavoratori che hanno compiuto 55 anni, invece, la riduzione scatta a partire dall’ottavo mese di disoccupazione. La Naspi, inoltre, rimane incompatibile con la pensione di vecchiaia o anticipata, con l’assegno ordinario di invalidità e con la pensione di inabilità.