La sua carriera professionale è iniziata da giovanissima, in una sala da poker di Brescia.
Moira Sperolini è una donna resiliente, forte, intraprendente, che da quella sala da poker ne è uscita vittoriosa e ha investito i frutti di quella passione in una rete di affari che l’ha portata, sin da giovanissima, nel mondo dell’imprenditoria, toccando l’apice e ricoprendo il ruolo di CEO in un’azienda oggi consolidata. Dinamica, curiosa, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, Moira, nel 2014, mette in piedi la sua azienda che si occupa di commercio all’ ingrosso di materiali ferrosi e non ferrosi, per poi arrivare anche nel settore della carpenteria industriale.
E’ il 2019 quando Moira Sperolini diventa importatrice in esclusiva per l’unica acciaieria di Stato egiziana, ampliando il giro di clientela e di fatturato. Non è solo un’arguta imprenditrice, ma una mamma e una donna raffinata; attenta ai dettagli, precisa e minuziosa. Caratteristiche che si esprimono a 360 gradi nel suo lavoro artistico, dove Moira ricerca la bellezza visiva e spirituale nell’astratto che si combina perfettamente a pietre rare, alcune delle quali con proprietà curative. Così nascono splendidi gioielli in larimar, quadri e tavoli in resina impreziositi di Swarovski. “La libertà che si prova in un astratto fluido, non l’ho mai provata con altre tecniche. Non sai mai quello che verrà fuori – afferma l’artista – L’unico potere decisionale che hai è quello di scegliere i colori, fluidi, astratti, eterei, e i materiali da applicare. Della fluidità del colore ho fatto la mia forma di espressione più potente. Il resto poi, è tutta emozione. Sono proprio le emozioni e le esperienze vissute a guidare le mie creazioni”. Ma c’è un altro aspetto centrale e ricorrente nella carriera di Moira: l’attenzione alla natura, alla sostenibilità e agli animali.
Il primo laboratorio di saponi
Proprio da questa vocazione aveva preso forma un piccolo laboratorio di saponi a Lovere, sua città natale. “Due anni fa mi sono avvicinata al mondo della produzione dei saponi. Lo facevo per passione, nel garage di casa mia, sperimentando fragranze e miscele innovative – afferma Moira – Durante il lockdown, che mi ha imposto un fermo di circa 3 mesi, ho iniziato a produrne molti, che poi regalavo alle persone, ai familiari, agli amici. I feedback che ricevevo erano sempre più positivi, alcune persone addirittura mi mandavano screen della loro pelle prima e dopo il lavaggio con le mie saponette ed i risultati erano sorprendenti: dalle macchie schiarite alle dermatiti atopiche scomparse dopo che anni di cure a base di cortisone non avevano fatto nessun effetto. Da quel momento, è nata in me la voglia di aprire il mio primo laboratorio. Un passo non facile, perché in Italia la normativa e la burocrazia creano ostacoli non indifferenti”.
I saponi che produceva Moira, interamente realizzati a mano, erano totalmente green, biodegradabili e non inquinanti. “Da materie prime semplici e pregiate ho creato prodotti ecologici, sicuri e belli, curando ogni dettaglio e interpretando gli antichi metodi di saponificazione con la consapevolezza, le conoscenze e il gusto contemporanei – afferma – Ho puntato sul fatto che i miei saponi non contenessero nessun tipo di ingrediente chimico o prodotto in laboratorio e fossero naturali al 100%, fatti con olio di oliva extravergine estratto a freddo, olii emollienti di provenienza biologica, olii essenziali come fragranze, acqua distillata, colori alimentari o non sintetici”. Da questa produzione, dove arte, scienza e magia si sono incontrate, Moira si è, poi, dedicata alla coltivazione delle materie prime dalle quali nascevano i suoi saponi: le piante officinali. A Lovere ha, dunque, preso forma, un ampio spazio che non ospita soltanto le piante ma che presto, coinvolgerà anche i più piccoli con una fattoria didattica.
Il progetto nasce proprio dalla volontà di sensibilizzare i bambini e dargli modo di poter stare a stretto contatto con la natura. “A settembre 2020 mi sono avvicinata a un amico che salva gli animali e ho deciso di salvare la vita a un toro destinato al macello. L’ho riscattato e l’ho portato nella piccola fattoria di Gio, che dista circa due chilometri da casa mia – racconta Moira – Da quel momento, ho iniziato a capire che volevo essere più di una semplice imprenditrice e lasciare un segno tangibile della mia sensibilità aiutando gli altri e il nostro Pianeta”. Così ha preso forma l’idea di creare una fattoria didattica, dedicata ai bambini, che sarà, poi, arricchita di piccole tiny house di design nel bosco, vista lago, in un ambiente total relax. “Sono da sempre attenta alla mia crescita personale: mi piace ascoltarmi, fare meditazione, yoga, godere delle bellezze della vita, crescere”, conclude l’artista. Caratteristiche che provengono da un lungo percorso di ricerca interiore e oggi trovano spazio ed espressione nel suo brand artistico appena nato.