Roma – La missione di Giorgia Meloni a Bruxelles ha come obiettivo principale quello di mantenere unite le due sponde dell’Oceano Atlantico. In vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2025, la premier italiana cerca di convincere i partner europei che una divisione dagli Stati Uniti sarebbe “ingenua” e “folle”, specialmente in un contesto globale “complesso” e “decisivo” per il futuro dell’Occidente.
La premier Meloni sottolinea l’importanza della collaborazione tra l’Unione Europea e la Nato, affermando che è impensabile che l’Europa possa affrontare le sfide attuali senza il supporto dell’alleanza atlantica. Durante le sue comunicazioni in Parlamento, ha evidenziato come la cornice euro-atlantica abbia garantito la sicurezza del continente per oltre 75 anni, un fattore cruciale che ha permesso all’Ucraina di resistere all’aggressione russa negli ultimi tre anni. La presidente del Consiglio italiana ha chiarito che non intende rispondere ai dazi imposti dall’ex presidente statunitense Donald Trump con ulteriori misure protezionistiche. Meloni ha affermato che l’Italia si concentrerà sulla ricerca di “soluzioni di buon senso” che favoriscano il rispetto reciproco e la convenienza economica, evitando il rischio di “rappresaglie” che possono sfociare in un circolo vizioso.
In merito al piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro, presentato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, Meloni ha chiarito che tali risorse non devono essere sottratte ad altri capitoli di spesa e non rappresentano fondi aggiuntivi. L’Italia ha già opposto resistenza all’idea di dirottare una parte dei fondi di coesione verso la difesa. “È una battaglia che abbiamo vinto”, ha dichiarato, sottolineando che gli stati membri possono utilizzare una quota dei fondi di coesione, ma Roma non intende farlo. Meloni ha affermato con fermezza che l’Italia non distoglierà un solo euro dalle risorse destinate alla coesione.
La premier ha discusso anche della necessità di considerare un deficit aggiuntivo rispetto alle norme del patto di stabilità per attivare gli strumenti previsti dal piano. Meloni ha messo in evidenza gli attuali indicatori economici e finanziari positivi dell’Italia, sostenendo che il paese ha il dovere di esplorare soluzioni alternative alla creazione di nuovo debito. Secondo la prima ministra, le risorse del piano non dovrebbero essere destinate esclusivamente all’acquisto di armi. Meloni ha affermato che rafforzare le capacità di difesa implica affrontare questioni più ampie, come la difesa dei confini, la lotta al terrorismo e la cybersicurezza. Ha anche menzionato l’importanza di proteggere il dominio sottomarino, i gasdotti, le infrastrutture energetiche e garantire la sicurezza delle rotte commerciali e delle catene di approvvigionamento alimentari. “Tutte queste azioni non si realizzano solo con le armi”, ha ricordato, sottolineando che senza una difesa completa non può esserci sicurezza, e senza sicurezza non c’è libertà.
La premier ha riconosciuto che il momento attuale è complesso e che le certezze stanno venendo meno. Tuttavia, ha espresso fiducia nella capacità dell’Italia di affrontare le sfide future. Con una visione chiara e coraggio, e concentrandosi sulle questioni fondamentali, Meloni è convinta che l’Italia possa superare anche questa tempesta, mantenendo come priorità l’interesse nazionale.
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