
NAPOLI – Durante la presentazione del rapporto “Mediterranean Economies 2024”, avvenuta il 15 gennaio 2025, la presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, ha delineato le principali direttrici dell’andamento economico e sociale del Mediterraneo. Questo documento, redatto dal CNR in collaborazione con l’Università Parthenope, analizza le criticità attuali e fornisce una visione prospettica per il futuro della regione. Carrozza ha sottolineato che il rapporto si basa su studi interdisciplinari con un forte focus economico, ma si interfaccia anche con le politiche governative, come il piano Mattei.
Problematiche e opportunità nel mediterraneo
Le problematiche emerse nel rapporto includono le disuguaglianze sociali, l’impatto della geopolitica e le sfide legate al cambiamento climatico e alle migrazioni. Secondo Carrozza, è fondamentale trasformare queste difficoltà in opportunità, soprattutto per le università e il sistema imprenditoriale italiano. L’obiettivo è attrarre una migrazione qualificata che possa apportare valore all’economia e al territorio del Mediterraneo.
Il ruolo dell’italia nel mediterraneo
L’ex ministra dell’Istruzione ha evidenziato come l’Italia, grazie alla sua posizione geografica strategica nel Mediterraneo, possa sfruttare meglio le proprie risorse. Carrozza ha affermato che il paese ha il potenziale per diventare un punto di riferimento per i paesi della regione, in particolare quelli del Nord Africa. Sottolineando l’importanza delle università e delle infrastrutture di ricerca, ha indicato che l’Italia potrebbe incentivare la crescita tecnologica, in particolare nel settore energetico, dove attualmente è fortemente dipendente da altri stati.
Cooperazione e futuro del mediterraneo
Il rapporto offre quindi una visione chiara delle sfide e delle opportunità che il Mediterraneo presenta, suggerendo che una cooperazione più intensa tra i paesi della regione potrebbe portare a risultati positivi per tutti. La presidente del CNR ha concluso affermando che è essenziale lavorare insieme per affrontare le sfide comuni e costruire un futuro migliore per il Mediterraneo.