Finanziamento
Molte persone si chiedono, almeno una volta nella vita, cosa può succedere qualora non si onorano le rate di un finanziamento che è stato loro concesso. Dalla segnalazione come cattivo pagatore, fino al pignoramento dei beni, le possibili conseguenze di del mancato pagamento di una o più rate del prestito di cui si è beneficiato.
Quando non si pagano una o più rate del finanziamento che la banca ci ha concesso si incorre in diverse conseguenze, in quanto esso fa leva su un sistema strutturato che ha delle regole precise per quel che concerne i ritardi nei pagamenti o il salto delle rate previste dal piano.
Al debitore è concesso un lasso di tempo per coprire l’importo dovuto, in modo da permettergli di non incorrere in conseguenze gravi, nel momento in cui non onora il prestito ricevuto.
Per prima cosa, quando non si pagano le rate del finanziamento, si viene segnalati come cattivi pagatori: una definizione, a livello finanziario, che può avere una durata anche lunga in alcuni frangenti.
Il recupero credito può avvenire, invece, solo quando il tribunale deciderà di avviare tale procedura, dopo un percorso che prevede la segnalazione del problema, da parte dell’istituto di credito, alla Centrale rischi finanziari. Questa circostanza si verificherà qualora il cliente ignori gli avvisi bonari inviati dalla finanziaria.
Qualora si verifica una situazione di insolvenza, la finanziaria invia al cliente un avviso via e-mail, telefono, lettera o raccomandata, al fine di chiedergli di saldare il debito entro la data indicata all’interno di tali comunicazioni.
Alle rate non pagate saranno, ad ogni modo, applicati degli interessi di morra e le spese postali e di recupero. Nel momento in cui il debitore ignora le comunicazioni della finanziaria, scatta la segnalazione come cattivo pagatore.
La persona segnalata, dunque, non potrà accedere ad altre forme creditizie, in quanto schedato come un cliente poco affidabile.
Tali informazioni sono conservate dalle banche dati di Crif ed Experian per un periodo variabile, a seconda della problematica riscontrata:
La morosità può essere seguita da un decreto ingiuntivo, al quale il debitore può opporsi entro 40 giorni, dopo i quali si procederà all’esecuzione forzata e al pignoramento dello stipendio, con trattenuta in busta paga, il quinto dello stipendio, mobili, immobili e conto corrente.
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