Luciano Lucca Assiteca
“Abbiamo sentito l’esigenza di aggiornare la nostra immagine – dice all’Adnkronos/Labitalia Luciano Lucca, presidente e fondatore di Assiteca – per meglio rappresentare i valori identitari e la visione prospettica che ci caratterizzano. Occupandoci di prevenzione e gestione dei rischi, da sempre poniamo la protezione delle persone al centro del nostro business. Un impegno che abbiamo voluto evidenziare anche attraverso il nuovo logo”.
“La lettera A del nostro nome – spiega – è diventata quindi un pittogramma ispirato dalla centralità dell’uomo e costruito attorno a questa iconografia. Da qui il segno grafico assume anche altri significati: in particolare rappresenta una freccia, per sottolineare l’orientamento alla crescita e all’innovazione del nostro Gruppo”. “Il feedback ricevuto dai nostri stakeholder – fa notare – è stato molto positivo: il nuovo logo trasferisce correttamente anima e visione di Assiteca, e questo non può che farci piacere”.
“Si avvicina – ricorda Lucca – il 40° anniversario di Assiteca: una storia di successo e grandi soddisfazioni. L’affermazione del nostro brand è oggi un dato di fatto”. “Questo risultato – racconta – ci spinge ad avere nuovi ambiziosi progetti. Nel 2019 è entrato un importante partner finanziario, Tikehau Capital, per dare impulso al programma di crescita che prevede, nel corso dei prossimi tre anni, una sempre maggiore internazionalizzazione della nostra azienda”.
“Oltre a 20 sedi in Italia, abbiamo uffici in Spagna e Svizzera – ricorda Luciano Lucca – e ora puntiamo ad essere presenti, quanto prima, anche in Francia”.
“Nell’anno del Covid – fa notare il presidente di Assiteca – siamo stati particolarmente vicini alle nostre aziende clienti, assistendole sia nei primi momenti più critici di chiusura degli stabilimenti, anche organizzando webinar, sia nella successiva fase di preparazione alla ripartenza”.
“Ormai da qualche anno – avverte – presentiamo i nostri servizi con un sofisticato approccio consulenziale. La pandemia ha fatto comprendere a molti imprenditori l’importanza di una gestione integrata dei rischi, un metodo che purtroppo in Italia è ancora poco adottato”.
“Abbiamo lavorato molto – sottolinea – nel settore dei rischi cyber perché lo smart working ha costretto ad aprire le reti aziendali all’esterno; siamo stati vicini alle imprese nella compliance, dalla verifica di attuazione dei protocolli Covid all’obiettivo di operare in modo ottimale. Siamo stati anche coinvolti in attività legate alla gestione finanziaria, per gestire i crediti commerciali e i problemi di liquidità creati dalla pandemia”.
Adnkronos/Labitalia
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