Il Vix è in decremento ed è sceso da 22 a 19, e questo è un buon segnale data la sua correlazione inversa con l’S&P 500.
Gli indici stamattina, dopo la bufera durata 4 giorni, danno i primi segnali di reazione, anche se al massimo andranno in laterale nei prossimi giorni. La questione Usa e Cina è lontana dall’essere risolta e ci vorranno mesi per riportare un po’ di certezza sui mercati.
Schizza Unipol dopo la comunicazione dei risultati aziendali e si riporta sul livello di 4,4 mentre in generale tutti i bancari danno segni di forza e Unicredit, Ubi, Mediobanca segnano tutti un 2% di crescita.
Mentre l’economia italiana sta per entrare in un periodo difficile data la scarsa crescita, il debito alle stelle e una quasi certa procedura di infrazione da parte dell’ UE, il governo si occupa di materie vitali come la chiusura dei negozi di cannabis e la rimozione uno stand all’interno del Salone del Libro di Torino. Intanto l’economia italiana è il fanalino di coda delle economie europee e l’unica richiesta su questo tema è quella di aumentare ulteriormente il debito per varare la flat tax.
Uber debutta nella parte bassa della forchetta a 45 dollari (parte alta 50 dollari), mentre per qualche ora, ieri, c’è stata nuovamente l’inversione dei tassi di breve con quelli di lungo termine nei T Bond. Come tutti ormai sanno questo è un segnale che genera le seguenti previsioni : nel breve crescita di 10 punti percentuali della Borsa per poi, dopo 12 mesi , passare a un -25/30% a causa l’ingresso in recessione dell’economia. E’ la seconda volta che si verifica quest’anno. I più ottimisti però ritengono che si tratti di una “crisi” passeggera dovuta ai timori del conflitto Usa – Cina.
I livelli degli indici sono gli stessi di ieri. Notevole la tenuta del Ftse che ha rotto per un breve periodo (il periodo necessario a far saltare gli stop loss) il supporto di 20.900 portandosi poi subito di nuovo a 21.000, oggi, mentre scriviamo, ore 10.45. Anche il Dax ha recuperato 12.000 e lo Stoxx è rimbalzato da 3.450. Tutto come da copione insomma, e momentaneamente, i supporti hanno retto. Se ci sarà, in breve tempo , una solida intesa nel trattato relativo ai Dazi tra le due superpotenze, rivedremo un rapido recupero, in caso contrario avremo una fase laterale coi supporti appena citati e le resistenze a un 3% sopra.
Una definitiva rottura tra Usa e Cina farebbe scendere le borse fino ai seguenti livelli : Ftse 19.970, Dax 11.400, Stoxx 3.250, S&P 2.780 . Meglio quindi che si trovi un accordo ragionevole.