Prende corpo ogni giorno di più la nuova Legge di Bilancio, che dovrebbe aggirarsi sui 23MD.
Le “poste” più significative dovrebbero riguardare fisco, imprese e sanità, rispettivamente con un’ipotesi di spesa di € 7MD e € 4MD cadauna per imprese e sanità.
Relativamente al 1° punto pare tramontare l’ipotesi di una riduzione dell’IRPEF per lo scaglione € 28.000-55.000: il Ministro dell’Economia Daniele Franco, in accordo con il Premier Draghi, è infatti orientare ad una riduzione del cuneo fiscale per le imprese, al fine di favorire gli investimenti. Non è detto, peraltro, che non si trovino risorse anche per finanziare, almeno parzialmente, le tasse per il ceto medio.
Le imprese dovrebbero ricevere in dote circa € 4 MD, grazie alla proroga di alcuni sconti fiscali ed alcune agevolazioni (quali gli incentivi sulle aggregazioni, fondamentali, per esempio, per portare a termine l’operazione MPS-Unicredit). Altrettanto dovrebbe ricevere la sanità, in considerazione di una situazione sanitaria ancora “emergenziale”, per quanto migliorata negli ultimi mesi (va detto che il nostro Paese, alla luce degli ultimi dati – per rimanere all’Europa -, è senza dubbio tra quelli messi meglio, se non “quello” messo meglio: basti pensare che solo nella giornata di ieri nel Regno Unito, il primo, in estate, a decretare il “liberi tutti”, mettendo si può dire al bando le mascherine e altre attività di prevenzione, ha avuto oltre 200 vittime, mentre la Russia supera i 1000 deceduti al giorno, reinserendo alcuni lockdown – per es. per gli over 60 – e nuove restrizioni, al punto che Putin parteciperà al prossimo G20, in programma a Roma a fine mese, solo in remoto).
Per quanto riguarda le altre voci, sul tema delle pensioni si è trovata una mediazione inserendo, al posto di quota 100, quota 102 (64 anni di età, 38 di contributi), che diventerà, nel 2023, quota 104 (65 anni + 39).
Sul reddito di cittadinanza, invece, rifinanziato con € 1MD in più, ci saranno controlli più severi sui beneficiari, nonché una diminuzione del valore medio della contribuzione.
Infine, verrà riconfermato l’ecobonus 110% per il 2023, sebbene non riguarderà più villette e abitazioni singole, ma solo condomini e Iacp.
Allargando lo sguardo alle vicende “macro”, rimane di grande attualità il tema delle materie prime. Nelle ultime settimane hanno tenuto banco petrolio e, soprattutto, gas naturale, che ha raggiunto prezzi mai visti prima, per poi ripiegare leggermente. Non che le altre materie prime “stiano a guardare”: per esempio, il rame in questi giorni ha toccato quotazioni record, spingendosi oltre gli 11.000$, a causa del crollo delle scorte, passate, nel giro di una sola settimana, da 150.000 ton a poco più di 14.000 ton (la domanda annua globale si aggira sui 25ML di ton). Per quanto riguarda invece i microchips, il vero “collo di bottiglia” che costringe molte aziende in molti settori a “tirare il freno a mano”, si parla di un accordo tra Giappone e Taiwan. Nel piccolo Paese asiatico si concentra oltre il 22% della produzione mondiale: qui ha sede, infatti, Tsmc (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co), la più grande azienda al mondo nel settore. E proprio Tsmc ha deciso, grazie all’accordo tra i 2 Paesi, di aprire già l’anno prossimo un nuovo stabilimento in Giappone (non a caso: Sony è il maggior cliente della società).
La nuova chiusura positiva degli indici americani “spinge” questa mattina le borse asiatiche.
Hong Kong sale di oltre 1 punto percentuale, nonostante le non buone notizie in arrivo da Evergrande. Si sono interrotte, infatti, le trattative tra il colosso immobiliare, come noto in gravi difficoltà finanziarie, e Hopson Development, la società in lizza per acquisire il 51% di Evergrande Property Services, per un controvalore di $ 5MD, che avrebbero costituito una boccata di ossigeno fondamentale per la sopravvivenza del gruppo. Che peraltro, a sorpresa, ha confermato il pagamento delle cedole, per un valore di $ 19ML, relative ad un prestito obbligazionario emesso da Hengda Real Estate, altra società controllata.
Nikkey in moderata crescita (+ 0,16%), mentre è appena negativa Shanghai (- 0,29%). Positiva Sidney, sulla parità Mumbai.
In leggero ritracciamento il petrolio, con il WTI a $ 82,10 (- 0,50%).
Peggio va al gas naturale, che al momento perde l’1,57% ($ 5,011).
Sale invece l’oro, che si porta nei pressi di $ 1.780.
Spread vicino nuovamente ai 105bp, con il rendimento del BTP che si porta intorno a 0,95%, penalizzato dalla debolezza del treasury USA.
€/$ stabile, a 1,1644.
Il lancio di un nuovo ETF quotato a New York (legato ai derivati sulla criptovaluta, e quindi una sorta di “speculazione sulla speculazione”)ha ulteriormente spinto le quotazioni del bitcoin, ormai arrivate a $ 64.000. Al debutto, l’ETF ha avuto scambi per oltre 24ML di pezzi, con un rialzo delle quotazioni del 5%: si parla di asset che varrebbero già $ 1 MD.
Ps: “#metoo” colpisce anche il concorso di Miss Francia. Secondo un movimento femminista (“Osez le femminisme!”)il concorso sarebbe sessista, a causa di alcuni criteri di selezione ritenuti discriminatori (per es il divieto al fumo e all’alcol). Va bene la parità di genere, va bene le “quota rosa”, va bene mettere al bando i doppi sensi, ma forse si sta mettendo in discussione il concetto stesso di femminilità. Speriamo non siano ritenute discriminatorie almeno le caviglie sottili.