L’anno 2025 segna un momento cruciale per l’economia statunitense, con dati recenti che suggeriscono un rinnovato slancio produttivo. A febbraio, i numeri economici hanno sorpreso, contraddicendo le preoccupazioni di stagnazione che avevano predominato nei dibattiti sull’andamento economico degli Stati Uniti. Nonostante un certo scetticismo riguardo alla spesa dei consumatori e alla fiducia delle imprese, i settori industriale e immobiliare stanno mostrando segni di vitalità, con un aumento significativo dell’attività economica dal lato dell’offerta.
Nel mese di febbraio, la produzione industriale ha registrato un incremento dello 0,7 percento, superando le previsioni di un modesto aumento dello 0,2 percento. Questo risultato ha portato la produzione a un massimo storico, battendo il record stabilito durante il primo mandato di Donald Trump. In particolare, la produzione manifatturiera ha visto un incremento dello 0,9 percento, il più consistente in un anno, con un notevole balzo dell’8,5 percento nella produzione di automobili. Questo recupero non è casuale; infatti, nel corso dell’ultimo anno di presidenza di Joe Biden, la produzione di veicoli e componenti aveva subito una flessione media dello 0,5 percento al mese. Oggi, il settore automobilistico sta mostrando segni di una ripresa robusta.
Anche il settore dell’edilizia ha mostrato segni di crescita. Gli inizi dei lavori edilizi sono aumentati dell’11,2 percento a febbraio, raggiungendo un ritmo annualizzato di 1,5 milioni, il livello più alto in quasi due anni e ben al di sopra delle stime economiche che prevedevano 1,38 milioni. In particolare, la costruzione di case unifamiliari è aumentata dell’11,4 percento, segnando il ritmo più veloce dall’inizio del 2023. Questo aumento della fiducia da parte dei costruttori suggerisce un cambiamento positivo dopo un periodo di stagnazione durato due anni.
La crescita non si limita all’industria e all’edilizia. Anche la produzione mineraria, che include l’estrazione di petrolio e gas naturale, ha visto un incremento del 2,8 percento, evidenziando un rinnovato investimento nel settore energetico americano. Attualmente, gli Stati Uniti si sono affermati come il più grande esportatore netto di gas naturale a livello mondiale, grazie alla riapertura di 625 milioni di acri per le trivellazioni offshore durante l’amministrazione Trump e alla revoca del divieto di esportazione di GNL imposto da Biden. Questa tendenza si inserisce in un contesto di maggiore liberalizzazione del settore energetico.
Questi dati non rappresentano semplicemente statistiche isolate, ma indicano un cambiamento strutturale nell’economia statunitense, passando da un modello di crescita stimolato dalla domanda a uno guidato dall’offerta. Le prime conseguenze di questo passaggio sono visibili nei dati sull’inflazione. A febbraio, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso al 2,8 percento su base annua, rispetto al 3,0 percento di gennaio, con il CPI core, che esclude cibo ed energia, che ha raggiunto il livello più basso dal aprile 2021.
Questo cambiamento verso una maggiore produzione non avviene in un contesto isolato, ma è parte di un’iniziativa più ampia per riprivatizzare l’economia americana, riducendo la dipendenza da spese pubbliche e potenziando gli investimenti privati. Il Segretario del Tesoro, Scott Bessent, ha delineato l’obiettivo dell’amministrazione come un passaggio da un’economia sostenuta dalla crescita dell’occupazione nel settore pubblico a un’economia guidata da investimenti aziendali e dall’espansione industriale.
I dati confermano questa tendenza: l’aumento della produzione industriale e dell’attività mineraria testimoniano un ritorno a una crescita economica reale, caratterizzata da un’offerta robusta. I recenti sforzi di deregolamentazione hanno già portato a risparmi significativi per i consumatori americani, evidenziando un cambiamento fondamentale nel modello economico statunitense. La disinflazione guidata dall’offerta sta finalmente offrendo un sollievo ai consumatori, segnando un cambiamento decisivo nel panorama economico del 2025.
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