
ROMA – Nel quarto trimestre del 2024, le esportazioni italiane hanno registrato un significativo impulso grazie alle Regioni del Centro e del Nord Est. Secondo i dati forniti dall’Istat, le vendite all’estero in queste due aree sono aumentate rispettivamente dell’1,7% e dello 0,9%. In particolare, la Toscana ha giocato un ruolo fondamentale, contribuendo in modo decisivo a questo trend positivo. Tuttavia, confrontando i dati con l’anno precedente, emerge una lieve flessione complessiva dell’export nazionale, che si attesta a -0,4%. Questa diminuzione è il risultato di dinamiche territoriali variegate: il Sud e le Isole mostrano una contrazione più pronunciata, mentre il Nord mantiene una situazione più stabile, con il Centro che, al contrario, evidenzia una crescita del 4%.
Flessioni e dinamiche regionali
Nel complesso dell’anno 2024, le regioni che hanno subito le flessioni più marcate nelle esportazioni includono la Basilicata, le Marche e la Liguria. Al contrario, le aree più dinamiche si sono rivelate, oltre alla Toscana, la Valle d’Aosta, la Calabria, il Lazio e il Molise. Queste ultime hanno dimostrato una resilienza notevole, contribuendo a mantenere attivo il mercato estero italiano.
Contributi negativi all’export
Un’analisi più approfondita dei contributi negativi all’export rivela che le vendite delle Marche verso la Cina, quelle della Liguria verso gli Stati Uniti, della Toscana verso la Svizzera, del Piemonte verso la Germania e i paesi OPEC, e della Campania verso gli Usa hanno subito un calo significativo. Questi dati evidenziano le sfide che alcune regioni italiane devono affrontare nel mantenere i propri legami commerciali internazionali.
Province sostenitrici delle vendite
D’altra parte, le province che hanno maggiormente sostenuto le vendite nazionali sui mercati esteri includono Arezzo, Firenze, Latina, Lodi e Monza Brianza, dimostrando una capacità di adattamento e di crescita anche in un contesto economico complesso.