
Il 19 febbraio 2025, Fabio Panetta, governatore di Bankitalia, ha lanciato un allerta riguardo alla situazione economica italiana durante un incontro con l’esecutivo dell’ABI. Nonostante l’inflazione stia tornando a livelli intorno al 2%, l’economia continua a mostrare segnali di stagnazione, con il settore automobilistico che si trova in una fase critica e il mercato del lavoro che presenta problematiche evidenti.
<figure>
<img alt="Fabio Panetta" height="675" src="https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/10/panetta-1200x675.jpg" width="1200"></img>
</figure>
<p>Panetta ha dichiarato: "<strong>Il quadro economico europeo è più debole del previsto</strong>. Ci aspettavamo una ripresa sostenuta dai consumi che non si è materializzata". Le difficoltà maggiori si registrano nel comparto industriale, in particolare nell'industria automobilistica, che sta affrontando sia problemi congiunturali che strutturali. Nonostante il ritorno dell'inflazione a livelli accettabili, l'economia fatica a decollare.</p>
Inflazione e nuovi rischi
Fabio Panetta ha osservato che “l’inflazione sta scendendo verso il 2%“, un livello che per la Banca Centrale Europea rappresenta la stabilità dei prezzi. Tuttavia, ha avvertito che ci sono nuovi rischi legati all’energia, con i prezzi del petrolio e del gas che hanno mostrato fluttuazioni significative dall’inizio dell’anno. Questi sviluppi richiedono attenzione, poiché possono influenzare la politica monetaria.
Il governatore ha evidenziato che “il rischio principale è la mancata crescita economica“. La dinamica del credito si mantiene debole, con una lieve crescita per le famiglie, mentre le imprese continuano a registrare un calo nella domanda. I sondaggi delle imprese, sia a livello nazionale che europeo, confermano questa tendenza. Panetta ha sottolineato che negli anni precedenti, le operazioni di rifinanziamento della BCE hanno stimolato l’offerta di credito, ma ora è necessario riassorbire eventuali eccessi. Gli investimenti rimangono scarsi e la redditività delle imprese è alta, portando a un saldo finanziario pressoché nullo per le aziende.
Le sfide del settore automobilistico
Il governatore ha descritto il settore automobilistico come un’area con “problematiche strutturali” che vanno oltre l’arrivo di produttori cinesi. Le nuove immatricolazioni sono in calo, nonostante l’aumento della concorrenza estera. Panetta ha affermato che, se la carenza di offerta fosse il problema, ci sarebbe un aumento della domanda, ma la realtà è diversa: nonostante l’ingresso di nuovi produttori a prezzi competitivi, la domanda rimane bassa. Questo indica un problema strutturale, accentuato dall’incertezza riguardo all’obsolescenza dei motori a benzina. Anche se il mercato del lavoro appare robusto, si notano segnali di indebolimento, con una diminuzione dei contratti a tempo determinato.
Le implicazioni delle politiche statunitensi
Le politiche dell’amministrazione Trump potrebbero influenzare notevolmente il contesto economico. Panetta ha affermato: “Gli Stati Uniti stanno per deregolamentare, mentre l’Europa continua a regolamentare“. Questa divergenza tra i due continenti richiede riflessione. Tuttavia, il governatore ha avvertito che non è saggio inseguire il modello americano. Se gli Stati Uniti dovessero intraprendere una massiccia deregolamentazione, l’Europa dovrebbe riflettere attentamente su come rispondere, evitando una “corsa al ribasso” che potrebbe compromettere i progressi ottenuti dopo la crisi finanziaria. Ha quindi esortato Bruxelles e i banchieri centrali a riconsiderare le normative attuali, suggerendo di “semplificare e ridurre gli eccessi normativi“.