Durante tutto il periodo della pandemia Covid è stata la salvezza del posto di lavoro per molti e, anche, la possibilità di restare in contatto con la propria azienda e i propri colleghi.
Stiamo parlando dello smart working. È stata l’ancora alla quale si sono aggrappati tantissimi impiegati, liberi professionisti e non solo nel pieno Covid e c’è qualcuno che, invece, ne ha fatto il suo lavoro definitivo. E, anche per questa categoria di lavoratori, è arrivato un bonus.
Si chiama “Bonus smart working”: per tutti coloro che lavorano da casa e vi hanno scelto di restarci, arriva questa agevolazione economica. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Smart working: arriva un bonus
Il lavoro da casa ha visto, specie nel periodo della pandemia, in tantissimi impegnati così: dalla scuola agli uffici, sino ai ministeri e ai lavori dove era possibile il concetto si “stare a casa a lavorare”. Con il ritorno alla normalità, tutti sono anche tornati nei loro uffici, facendo riprendere il tutto da dove era stato sospeso.
C’è chi, però, ha deciso di restare nella modalità smart working. Diverse sono le agevolazioni, una su tutte quella di potersi gestire il lavoro come si vuole. Ma arrivano anche aiuti da parte dello Stato attraverso dei bonus dedicati. Un bonus dedicato a questa categoria di lavoratori che non hanno necessità di avere un ufficio fisico per lavorare e che possono farlo anche da casa.
Secondo uno studio fatto sui dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, solo nella Pubblica Amministrazione saranno circa 605mila i lavoratori che opereranno in smart working nel 2025. Da qui, la necessità di una modifica al Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto delle Funzioni Centrali.
Ecco di cosa si tratta
Sarà, infatti, erogato anche il buono pasto per coloro che sono in smart working, ma ad una condizione: “[…] Purché le ore di lavoro convenzionali della giornata di lavoro resa in modalità agile siano pari alle ore di lavoro ordinarie che il dipendente avrebbe svolto per la medesima giornata nel caso in cui avesse reso la propria prestazione in presenza” – come si legge nel contratto stesso.
Questa specifica novità ha un obiettivo, ovvero quello di favorire il benessere fisico e psichico di tutti i lavoratori. La pausa pranzo, anche per coloro che sono in smart working, va svolta in un ambiente diverso da quello dove si lavora e questo è necessario anche per coloro che scelgono di lavorare da casa o altrove. Da qui la necessità di erogare questo bonus.
Si attende, ora, di capire solo quali saranno le modalità di richiesta e di ottenimento di questo bonus.