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La Germania si prepara al voto, con un’economia in rallentamento e preoccupazioni per la sicurezza

Domenica 23 febbraio 2025, la Germania si prepara a un’importante tornata elettorale, in seguito alla crisi della coalizione di governo guidata da Olaf Scholz. Il Paese è scosso da una serie di attentati, l’ultimo dei quali si è verificato il giorno precedente, quando un uomo armato di coltello ha aggredito un turista spagnolo nei pressi del memoriale dell’Olocausto a Berlino. Questo clima di tensione ha accentuato le preoccupazioni riguardo all’ascesa dell’estrema destra rappresentata da Alternative für Deutschland (Afd), che secondo i sondaggi si posiziona come seconda forza politica con circa il 20% dei consensi.

Il rischio dell’estrema destra in Germania

La minaccia di un’alleanza con l’estrema destra aleggia sul futuro politico della Germania, un concetto che è stato definito dai politici come una breccia al Brandmauer, il “muro di fuoco” dei valori democratici. L’Unione cristiano democratica (Cdu), partito di centrodestra storicamente forte, ha sempre respinto l’idea di una coalizione con l’Afd. Tuttavia, il contesto attuale, caratterizzato da una crescente insoddisfazione popolare e da recenti attacchi terroristici, ha reso questa possibilità più concreta. L’aggressione al turista spagnolo ha generato un’onda di shock in tutto il Paese, portando all’arresto del presunto aggressore, un giovane richiedente asilo siriano. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sull’immigrazione, argomenti caldi della campagna elettorale.

Le influenze esterne e il ruolo degli Stati Uniti

Le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense, tra cui Elon Musk e il vicepresidente J. D. Vance, hanno ulteriormente complicato la situazione. Musk ha affermato su X che “solo l’Afd può salvare la Germania“, mentre Vance ha criticato la Germania per la sua avversione nei confronti di opinioni politiche diverse. Queste affermazioni hanno suscitato una reazione immediata da parte dei partiti tradizionali, che hanno unito le forze per difendere i valori democratici e contrastare le ingerence esterne. La Cdu e l’Spd, pur essendo in competizione, si sono trovate d’accordo su questo punto, sottolineando l’importanza di mantenere il “cordone sanitario” contro l’estrema destra.

La competizione tra Cdu e Spd

La competizione elettorale tra la Cdu e il Partito socialdemocratico (Spd) è particolarmente accesa. La Cdu, guidata da Friedrich Merz, si attesta sopra il 30% nei sondaggi, mentre l’Spd di Olaf Scholz si ferma poco sopra il 15%. Scholz paga il prezzo dei fallimenti della sua coalizione, nota come “coalizione semaforo”, che ha cercato di affrontare sfide storiche come il cambiamento nei rapporti economici con Mosca e la crisi energetica. Merz ha cercato di capitalizzare su questi temi, proponendo un approccio più restrittivo in materia di immigrazione, ma ha dovuto affrontare dissensi interni. Un tentativo di alleanza con l’Afd per approvare una legge sull’immigrazione ha incontrato resistenza all’interno della Cdu, evidenziando le divisioni interne e la delicatezza della situazione.

Le prospettive post elettorali

Con la Cdu in vantaggio, gli scenari futuri si fanno complessi. Merz, se eletto, sarà il principale interlocutore degli Stati Uniti, che hanno rafforzato i legami commerciali con Berlino. Tuttavia, il vero nodo da sciogliere riguarderà le alleanze post elettorali. Merz ha chiesto un mandato forte per contrastare l’Afd, e potrebbe essere costretto a considerare alleanze con i Verdi o i Liberali, sebbene un governo di coalizione a tre rappresenti una sfida, come dimostrato dal recente passato di Scholz. La presenza di sette partiti nel nuovo Bundestag potrebbe complicare ulteriormente le dynamiche politiche, rendendo difficile la formazione di un governo stabile e coeso. La Germania si trova quindi di fronte a un momento cruciale, in cui le scelte fatte dai cittadini il 23 febbraio potrebbero avere ripercussioni significative per il futuro politico del Paese.

Serena Libra

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