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Busta paga
Ci hanno sempre detto che, forse, il lavoro dei sogni non esiste. O meglio, quello dove la retribuzione è da sogno…ma è vero? A quanto pare no.
In questo 2025, infatti, c’è una novità bella ghiotta per quel che riguarda i lavoratori statali. Una variazione del loro orario di lavoro ma con un aumento di più di 160€ in busta paga. Assurdo? A quanto pare non del tutto.
Ci sono determinate condizioni da rispettare affinchè questo vada in porto. Se anche tu sei un lavoratore statale, ti conviene prendere carta e penna e segnare questa importante notizia.
Lavoro statale: aumenti in vista
Un lavoro che dura poco e che, dall’altro lato, ti dia anche un aumento in busta paga? A molti potrà sembrare una pura fantasia, ma in realtà così non è. E non riguarda nemmeno i lavoratori privati o coloro che sono autonomi, ma bensì il settore statale. Di solito si tratta sempre di novità negative per quel che riguarda gli statali, ma ora la situazione sembra cambiare decisamente passo.
Il testo del Contratto collettivo nazionale relativo al Comparto delle funzioni centrali, vigente per il triennio 2022-2024, è stato finalmente sottoscritto anche dall’Aran. Ma si tratta di un contratto che vede, per la prima volta, la non sottoscrizione e la firma da parte di tutte le maggiori organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Nonostante tutto, però, le novità ci sono, a partire dall’aumento in busta paga, 165€ lordi per 13 mensilità e saranno aumenti che varieranno da un minimo di 121,40 euro lordi mensili per l’area degli operatori a un massimo di 193,90 euro per le elevate professionalità.
Aumenti in vista
Per coloro che, invece, si trovano nelle fasce intermedie, l’aumento sarà da 127,70 euro per gli assistenti e 155,10 euro per i funzionari.
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Inoltre, sarà anche presente il pagamento degli arretrati, un una tantum che si aggira intorno ai 1.000 euro. Si tratta di arretrati spettanti dal 1 gennaio 2024 e che verranno erogati entro il mese successivo alla firma del nuovo contratto collettivo di lavoro. L’incremento medio dei livelli retributivi per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni si attesta intorno al 5,78%, a fronte di un’inflazione che invece sale al 15,4%.
Un aumento che è stato visto come legittimo quanto necessario proprio perché il comparto dei lavoratori statali, specie quello delle pubbliche amministrazioni, era da anni che non riceveva alcun tipo di aumento o di aggiornamento del proprio contratto di lavoro. Novità che devono essere sempre messe in aggiornamento e in conto da parte dei lavoratori.