Direttore: Alessandro Plateroti

L’efficienza energetica diventa più sostenibile con soluzioni biocompatibili, come paglia e canapa, derivate dagli scarti industriali. Ecco di cosa si tratta.

L’isolamento termico è diventato sinonimo di coibentazione e risparmio, tematiche su cui si concentrano molti punti dell’ecobonus del 110% per le ristrutturazione. Tra gli interventi infatti possiamo trovare anche l’isolamento termico di tetti e pareti.

Proprio per questo motivo è importante scegliere il materiale giusto per il rivestimento e orientarsi tra le tante offerte può non essere facile. Inoltre, tra le varianti in plastica o lane minerali, ora stanno prendendo piede prodotti a base vegetale come sughero e cellulosa pura, che possono essere anche posati a vista.

Isolamento termico: tipologie di rivestimenti

L’ultima frontiera dell’isolamento termico punta a ridurre gli spessori e diminuire l’incidenza dei costi derivati dal rinnovo della facciata. Per questo le nuove tendenze di mercato evidenziano un interesse per la realizzazione di sistemi integrati eco-sostenibili. Si tratta di sistemi integrati dove lo strato di isolamento è tutt’uno con la facciata, completa delle finestre e degli eventuali impianti.

Un’altra soluzione, alternativa ai classici cappotti, sono i sistemi portanti già isolati, come laterizio e cemento attivi. Questi materiali hanno la capacità di reagire alla luce per migliorare il rendimento energetico e purificatore. Tra i nuovi cappotti sul mercato possiamo trovare il grafene, formato da atomi di carbonio, o intonaci e pitture termoriflettenti, con nanotecnologie per garantire l’isolamento.

In generale però per fare una buona scelta è necessario fare un confronto su larga scala considerando il miglioramento della classe energetica, la creazione di un vero valore aggiunto all’immobile, risparmio sui consumi e la percezione di un migliore comfort.

isolamento termico
Fonte foto: https://www.pexels.com/photo/concrete-house-during-day-2079234/

Interventi su edifici esistenti

In questi casi è fondamentale valutare bene la situazione e, per quanto riguarda gli edifici esistenti, va eseguita un’analisi termografica approfondita. Questo procedimento è necessario per conoscere:

  • tessitura muraria dell’edificio
  • presenza di intercapedini
  • problematiche legate a umidità
  • presenza di ponti termici

Per quello che riguarda i materiali isolanti invece, la tipologia varia in base alla zona termica dove si trova l’edificio. Per fare un esempio potremmo dire che per una casa in legno si potrebbe utilizzare del sughero o della fibra di legno. In questi casi però la scelta è obbligata, a causa della necessità di abbinare una parete leggera, ad una copertura ad alta densità.

Al contrario, per edifici in cemento o mattoni, l’abbinamento perfetto è quello con isolanti leggeri a base plastica. Bisogna sapere però che questi materiali sono meno efficaci dal punto di vista dell’isolamento. Infine per edifici e palazzine storiche è obbligatorio utilizzare le intercapedini esistenti, poiché non si può modificare l’aspetto della facciata.

Fonte foto:
https://www.pexels.com/photo/apartment-architectural-design-architecture-building-323772/
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ultimo aggiornamento: 02-12-2020


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