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VOLA IL PETROLIO E RINTRACCIA SHANGAI 

Sulle piazze finanziarie internazionali ​spicca, dopo le feste di Pasqua, l’ascesa del prezzo del petrolio, che vola oltre i 65 dollari al barile (+2,5%) in attesa che gli USA impongano un bando internazionale alle importazioni di greggio dall’Iran.
In Giappone l’indice Nikkei ha terminato sulla parità, a 22.218 punti, mentre il più ampio Topix riporta un piccolo incremento dello 0,11% a 1.032 punti. 


In decremento le borse cinesi con Shanghai scende dell’1,7% e Shenzhen dell’1,5%. Stessa performance per Hong Kong (-0,5%), mentre e Taiwan archivia un piccolo vantaggio (+0,18%)..

In Italia il week end è stato caratterizzato dalla rissa costante tra i due viceministri che non porterà sicuramente alla caduta del governo ma solo ad una costante incertezza nella governance del Paese. 

Anche l’attentato a Sri Lanka non ha influtio sugli andamenti delle Borse asiatiche.

L’apertura per domani delle Borse europee è prevista poco mossa mentre proseguono i dati delle trimestrali americane nelle quali il 78% dei titoli ha registrato utili in crescita rispetto al 2018 confermando lo stato di buona salute della Borsa Americana.

Ci si aspetta per i primi di Maggio la dichiarazione congiunta degli americani e dei cinesi su un eventuale accordo commerciale relativo ai dazi anche se la notizia è già stata ampiamente scontata dai listini .

Titoli in pole per settimana : Saipem, dopo la pace con Gazprom, foriera di molte commesse, STM sempre favorita dall’accordo Usa Cina e soprattutto dal buon risultato dell’indice dei semiconduttori, Intesa e Ubi che ha iniziato un percorso favorevole Giovedì scorso rompendo l’ultima resistenza. L’indice italiano può arrivare fino a 22.200 al massimo, come indicato nei giorni scorsi mentre resta molto alto il rischio di uno storno, anche improvviso, data la vicinanza del Nasdaq e dell’ S&P ai massimi storici e visto il bassissimo livello della volatilità.

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ultimo aggiornamento: 22-04-2019


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