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Direttore: Alessandro Plateroti

Il potere del cane e quello delle parole

mascherina e libri scolastici

Ancora una volta la giornata di ieri ha confermato il “potere della parola” (da non confondersi con “Il potere del cane”, il film di Jane Campion, famosa per Lezioni di piano, con cui ha vinto la Palma d’oro a Cannes nel 1993 e 3 premi Oscar nel 1994, in programmazione nelle sale in questi giorni, western molto anomalo e lontano dallo stereopato “visi pallidi contro pellirossa”).

Proprio ieri, infatti, a mercati aperti, Antony Fauci, l’immunologo consulente di Biden, ha riferito che la variante Omicron “non sembrerebbe avere un elevato grado di severità”, confermando si la contagiosità ma, allo stesso tempo, rassicurando sulle conseguenze. Sono state sufficienti le sue parole per dare sprint ai mercati, con rialzi in alcuni casi superiori al 2%, come è successo al nostro indice MIB. La stessa borsa di Johannesburg (il Sud Africa è il Paese da dove la variante è partita, con livelli di contagio molto forti) ha avuto un rimbalzo di circa il 6.5% dai minimi degli scorsi giorni. Certamente prende corpo l’ipotesi degli analisti di JP. Morgan, secondo i quali una rapida diffusione della variante avrebbe il vantaggio di accelerare il raggiungimento dell’immunità di gregge, arrivando così a rendere quasi inoffensivo il virus. A guardare i numeri di ieri, verrebbe da pensare che questo è quello che prevedono i mercati. E non a caso i titoli migliori sono stati quelli delle compagnie aeree e delle società collegate al turismo, con rialzi anche maggiori del 10%.

Anche i listini, peraltro, oltre che di “emotività”, vivono di attese. “Il sabato del villaggio” dei mercati è fissato per il 14 15 dicembre, giorni in cui si riuniranno i Comitati direttivi di FED e BCE (una coincidenza dovuta al caso e non a una precisa volontà). Le attese maggiori sono, come noto, per la 2 giorni della FED: il cambio di marcia di Powell ormai è dato per certo, soprattutto dopo che ha affermato che l’inflazione non può più essere considerata transitoria (non sfugge peraltro che questo cambio di visione arriva dopo la sua  riconferma, da parte del Presidente Biden, a capo della Banca Centrale americana). Indubbiamente i 2 “driver” della politica monetaria della FED (livello di inflazione stabilmente oltre il 2% e perseguimento della massima occupazione – a novembre la disoccupazione è tornata al 4,2%, non lontana dal record del 3,5% proprio a ridosso dello scoppio della pandemia) hanno raggiunto i livelli attesi (nel caso dell’inflazione in modo ben superiore, se è vero che, sempre a novembre, ha raggiunto il 6.2%, con quella core oltre il 4,1%).

Insomma, nella nuova veste di “falco”, il Presidente Powell dovrebbe accelerare il “tapering”, attualmente previsto in $ 15MD mese, con il mese di giugno come data di “atterraggio” (e quindi di azzeramento degli acquisti); nella nuova versione, gli acquisti di bond governativi USA potrebbero già terminare in primavera, per poi immediatamente dare il via al rialzo dei tassi (che, a questo punto, potrebbero, nel corso del 2023, essere 3 e non più 2). E se fino a qualche settimana fa questo scenario era fonte di gravi preoccupazioni tra gli operatori, oggi sembra quasi “digerito”, se non ritenuto la medicina migliore (evidenza ne è che il tasso dei treasury a 10 anni in questi giorni si è portato attorno all’1,40%, ben lontano dai massimi di questa estate e lontanissimo dal 2% da molti visto come probabile; per non parlare dei tassi reali, ben oltre il – 1%).

Finalmente giornata all’insegna dei rialzi sulle piazze asiatiche: Nikkei + 1,89%, Shanghai + 0,16%, nonostante siano arrivati dati sull’export molto positivi e ben superiori alle attese, e Hong Kong + 2.46%, con Alibaba in giornata di grazia (+ 9%). In ripresa anche Evergrande (+ 1.10%), dopo il tracollo di ieri (– 20%) sulle voci del mancato rispetto della nuova scadenza di pagamento delle cedole su un prestito obbligazionari.

Futures ampiamente positivi su tutte le piazze.

Le dichiarazioni di Fauci non potevano non dare giovamento al petrolio: questa mattina troviamo il WTI di nuovo oltre i $ 70 (+ 1,64%). Ne beneficia anche il gas naturale, che rimbalza del 3.2% dopo giorni di flessione.

Oro stabile, a $ 1.784.

Lo spread riparte da 125.6 bp, in lieve calo rispetto a ieri: l’annuncio dello sciopero generale da parte dei sindacati potrebbe indebolire i nostri BTP, con gli operatori che guardano con u npò di preoccupazione il crescere della temperatura sul fronte politico-sindacale.

$ sempre ben saldo, con €/$ sotto 1.13 (1.1295).

Si scuote il bitcoin, che “rompe” il muro dei $ 50.000, portandosi a $ 50.930 (+ 5.15%).

Ps: e così abbiamo scoperto la nuova “frontiera” di Zoom. Collegarsi ad una riunione in remoto potrebbe costare caro…Almeno a giudicare a quanto è successo ieri negli USA, dove il Ceo di Better.com, società operativa nella vendita di mutui on line, ha licenziato i 900 dipendenti invitati alla riunione per gli scarsi risultati e il modesto impegno (almeno a suo dire). E  non è andato neanche troppo per il sottile Wishal Garg (così di chiama il Ceo). Infatti, ha esordito dicendo: “se siete in questa chiamata, fate parte dello sfortunato gruppo che viene licenziato. Il vostro impiego qui è terminato con effetto immediato”. Altro che articolo 18….

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ultimo aggiornamento: 7 Dicembre 2021 8:57

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