A partire dal 2 aprile 2025, Imola ha accolto l’inaugurazione di Fib3r, il primo impianto di riciclo della fibra di carbonio su scala industriale in Italia e in Europa, realizzato dalla multiutility Hera, sotto la direzione di Orazio Iacono. L’investimento complessivo per questa innovativa struttura ammonta a 10 milioni di euro, di cui 2,2 milioni provengono dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). La fibra di carbonio riveste un ruolo cruciale in diversi settori industriali, tra cui automotive, aerospaziale, navale e tessile, trovando applicazione in componenti essenziali come la fusoliera e lo stabilizzatore orizzontale degli aerei civili, oltre che nelle scocche delle auto da corsa.
Il processo di riciclo dell’impianto è focalizzato sulla rigenerazione delle fibre corte, le quali, sebbene siano meno utilizzate rispetto alle fibre lunghe, permettono di trattare annualmente fino a 160 tonnellate di scarti su un totale di 320 tonnellate lavorabili. Questo approccio non solo contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 75%, ma consente anche di evitare l’acquisto di materiale vergine dall’Asia, il che rappresenta un notevole risparmio per le imprese italiane, che possono risparmiare centinaia di migliaia di euro all’anno. Tali risparmi derivano principalmente dall’abbattimento dei costi di smaltimento e trasporto della fibra nuova, creando un vantaggio competitivo significativo per l’industria italiana.
La fibra di carbonio vergine ha un costo compreso tra 25 e 50 euro al chilogrammo, ai quali si aggiungono le spese di trasporto dall’Asia e di smaltimento dei rifiuti. Leonardo, azienda leader nel settore della difesa, ha avviato una collaborazione con Hera per l’utilizzo dell’impianto di Imola e prevede di inaugurare entro la fine dell’anno una seconda linea produttiva per rifornire marchi prestigiosi come Ferrari, Lamborghini e Pagani. Iacono ha sottolineato che l’impianto rappresenta un esempio concreto di come l’economia circolare possa generare risparmi per le imprese e contribuire al miglioramento ambientale, in conformità con le normative europee.
Il settore della fibra di carbonio è in fase di sviluppo e presenta enormi potenzialità, come affermato da Iacono. Il focus è sulla creazione di un mercato che possa espandersi, coinvolgendo anche settori come quello edilizio e marittimo. Le aziende, secondo Iacono, beneficeranno sempre di più dal riciclo degli scarti e dall’utilizzo della fibra corta di carbonio, non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Nei prossimi mesi, Hera sta pianificando collaborazioni con aziende statunitensi e tedesche, tra cui Porsche e Volkswagen, che visiteranno l’impianto.
L’impianto di Fib3r si trova nel cuore della Motor Valley, un distretto industriale famoso a livello globale per la sua storicità nell’industria automobilistica e motociclistica. Hera, insieme ad altre aziende della zona, ha l’obiettivo di trasformare questo territorio in una Circular Valley, un’area sempre più attrattiva per investimenti e innovazione. Secondo un report di Cassa depositi e prestiti, le aziende che adottano pratiche di economia circolare hanno già risparmiato oltre 16 miliardi di euro negli ultimi anni, con proiezioni che potrebbero raggiungere i 115 miliardi entro il 2030.
Iacono ha evidenziato che l’impianto Fib3r rappresenta un ulteriore passo verso lo sviluppo di oltre 100 impianti da parte di Hera, volta a promuovere soluzioni innovative di economia circolare per l’industria italiana. La tecnologia utilizzata nell’impianto combina competitività e sostenibilità ambientale, un aspetto sempre più cruciale per il settore industriale italiano, che affronta la sfida della scarsità di materie prime.
Il processo di rigenerazione della fibra di carbonio presso l’impianto Fib3r dura circa due ore e consente di mantenere le caratteristiche di leggerezza e resistenza della fibra vergine. Attraverso un procedimento di pirogassificazione, il materiale rigenerato è pronto per essere riutilizzato in applicazioni ad alte prestazioni. La resina decomposta in forma gassosa viene riutilizzata per generare parte dell’energia necessaria al processo, massimizzando l’efficienza energetica.
Le polveri residue vengono aspirate e trattate nel sistema di abbattimento, garantendo una fibra di carbonio ad alta purezza, pronta per essere riutilizzata in vari settori, dall’automotive all’aerospaziale, dal nautico al tessile. L’impianto di Imola è stato sviluppato da Herambiente, il principale operatore nazionale nel recupero dei rifiuti, in collaborazione con il dipartimento di chimica industriale dell’Università di Bologna e Curti costruzioni meccaniche, un’azienda leader nella produzione di macchine automatiche.
Raffaella Luglini, chief sustainability officer di Leonardo, ha confermato che il progetto di Hera è in linea con la strategia dell’azienda di utilizzare e riutilizzare materie prime critiche, evidenziando l’importanza della sostenibilità come questione di business. Leonardo, ad esempio, produce annualmente circa 600 tonnellate di scarti che potrebbero essere lavorati per rigenerare fibre di carbonio.
L’inaugurazione dell’impianto Fib3r si è tenuta il 2 aprile 2025, presso la sede di Hera a Imola, in via Casalegno. Durante l’evento, si è discusso del futuro della fibra di carbonio e delle opportunità offerte dall’innovazione e dalla sostenibilità. Sono intervenuti il sindaco di Imola, Marco Panieri, e l’assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, aprendo i lavori all’amministratore delegato di Herambiente, Andrea Ramonda.
Presenti all’evento anche figure di spicco come Davide Abate di Ferrari, Roberto Frassine di Assocompositi, Loris Giorgini dell’Università di Bologna, Horacio Pagani di Pagani Automobili, Andrea Rangone del Politecnico di Milano e Ferruccio Resta della Fondazione Bruno Kessler. Durante la giornata, è stata proposta l’idea di un codice europeo unico per la gestione dei rifiuti composti, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le aziende per il futuro della sostenibilità e dell’innovazione nel settore.
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